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Le associazioni gay: "Quella del gender è una balla colossale"

Mancuso: "La teoria del gender è un’invenzione, non ha alcuna attinenza con le battaglie dei movimenti per i diritti civili e le libertà". Grillini: "Dal movimento lgbt non arriva certo nè questa teoria e nemmeno questa proposta"

Le associazioni gay: "Quella del gender è una balla colossale"

La polemica sul "gender" non si placa. Aurelio Mancuso, presidente di Equality Italia, commentan le parole del presidente della Cei Angelo Bagnasco: "La teoria del gender è un’invenzione, non ha alcuna attinenza con le battaglie dei movimenti per i diritti civili e le libertà, è un neologismo coniato oltreoceano e oggi importato in Europa dai gruppi dell’estrema destra politica e dalle reti del cattolicesimo reazionario".

"Io sono contro questa teoria, dietro cui si nascondono gli istinti più biechi di voler discriminare le donne, i gay, le lesbiche, le/i transessuali" aggiunge Mancuso. "Da tempo in Italia si agitano nelle scuole, senza che vi sia una reazione da parte del
governo - continua - opuscoli e chiamate a raduni per spiegare l’ideologia del gender. Sono in attesa che questi esperti dell’enorme bufala accettino un confronto pubblico con chi non ha dubbi rispetto al proprio sesso e/o identità sessuale".

La verità, secondo Mancuso, è che "siccome si sta aprendo il dibattito sulle unioni civili, si tenta in tutti i modi di alimentare una campagna infarcita di bugie e di teorizzazioni bislacche, al pari di quelle riparative dell’omosessualità, per impedire che finalmente in questo Paese sia approvata una legge di civiltà". Equality Italia si mette quindi a disposizione per "ristabilire un confronto, che nel 2015 deve certe tener conto delle differenti opinioni, ma non può basarsi su teorizzazioni inventate ad arte".

"La teoria del gender è una balla colossale - tuona Franco Grillini, presidente di Gaynet - inventata di sana pianta come il complotto demoplutogiudaicomassonico degli anni ’30 di mussoliniana memoria. Anche allora era tutta un’invenzione ma fece danni enormi. Il cardinal Bagnasco - argomenta Grillini - pronuncia fatwe assai poco equilibrate contro un nemico inesistente, perché dal movimento lgbt non arriva certo né questa teoria e nemmeno questa proposta. Per un cattolico dovrebbe essere un peccato dire bugie, evidentemente la paura fa novanta, non a caso si citano i paesi europei dove il riconoscimento dei diritti delle persone lgbt è realtà ormai da decenni mentre l’Italia rimane un’isola infelice, dove è difficile persino parlare di divorzio breve, di fine vita dignitoso, di diritti dei conviventi".

"Il successo oltralpe della legislazione sui diritti positivi - continua - è sotto gli occhi di tutti e siccome non si può negare l’evidenza allora si inventa qualcosa che non c’è, un nemico immaginario, i nuovi protocolli dei Savi di Sion adattati al nuovo nemico da additare al pubblico ludibrio. Soprattutto per quanto riguarda la scuola, considerata da Bagnasco terreno esclusivo della chiesa cattolica anche quando è pubblica e statale. Ma il diritto di parlare alle giovani generazioni per fa sì che razzismo, bullismo e odio verso la diversità si riescano finalmente a sradicare non può essere considerato esclusivo appannaggio di una religione monoteista.

Forse Bagnasco non si è ancora accorto che il mondo è cambiato e che non esiste più la Santa inquisizione che inventava streghe che palesemente non esistevano" conclude Grillini.

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