Hanno tentato di clonare l'assalto a Charlie Hebdo nel cuore della Danimarca, e in parte ci sono riusciti, seminando una scia di sangue e terrore. Ironia della sorte c'era anche l'ambasciatore francese Francois Zimeray tra gli ospiti del convegno dal titolo «Arte, blasfemia e libertà di espressione» a Copenhagen. Il diplomatico avrebbe dovuto rappresentare la Francia martoriata per i fatti accaduti alla redazione del settimanale satirico, ma suo malgrado ha finito per assistere all'assalto terroristico jihadista, sulla falsa riga di quello avvenuto il 7 gennaio scorso al numero 10 di rue Nicolas Appert. Il bilancio di quanto accaduto ieri pomeriggio al Krudttoenden cafe di Copenhagen è di un morto e 3 feriti. Una cinquantina i colpi esplosi nel corso della sparatoria tra agenti di sicurezza e uno o due terroristi che dopo il blitz armato si sono dileguati a bordo di una Volkswagen Polo, che è stata ritrovata abbandonata a un paio di isolati dal Krudttoenden, in via Borgervaenget nella zona est di Copenhagen. Nel caffé erano presenti tra gli altri il caricaturista svedese Lars Vilks, uno degli autori delle cosiddette «vignette blasfeme» su Maometto, e appunto il diplomatico francese Zimeray. Secondo una prima ricostruzione dei servizi di sicurezza danesi, gli obiettivi del commando erano proprio loro due. Per gli uomini del «Politiets Efterretningstjeneste» la mano è di matrice terroristica di ispirazione islamica. Resta da capire se i guerriglieri, uno dei quali sarebbe già stato individuato, appartengono ad Al Qaeda o al Califfato, ma non è da escludere a priori una loro militanza in «Sharia4Denmark», gruppo di simpatizzanti che vanta diverse «filiali» in tutta la Scandinavia e che strizza l'occhio un po' all'una e un po' all'altra sigla della galassia jihadista. Leader di questi gruppi è il belga di origini marocchine Fuad Belkacem, condannato proprio nei giorni scorsi dal tribunale d'Anversa, in Belgio, a 12 anni di carcere per aver messo in piedi un sistema di reclutamento di combattenti che volessero unirsi alla jihad in Siria. Dei fatti di Copenhagen a caldo ha parlato Hobil Lahdor, uno dei massimi rappresentanti della nutrita comunità irachena e siriana tra Copenhagen, Helsinki e Stoccolma. «Molti giovani sono partiti dalla Scandinavia per raggiungere Raqqah, ma altri operano qui tra noi. La disoccupazione, che non ha risparmiato di questi tempi neppure la Danimarca, è una delle cause che alimenta questa forma di jihad. Si avverte tra loro l'insano desiderio di rispondere alla chiamata alle armi da parte del Califfo Al Baghdadi o di altri leader del terrore. Quanto accaduto poco fa al Krudttoenden rientra appieno in questa tipologia di eventi». A ricostruire quanto accaduto in quei terribili e concitati momenti, attorno alle 16 del pomeriggio, è stato lo stesso ambasciatore francese. «Hanno iniziato a sparare dal di fuori e avevano le stesse intenzioni di coloro che hanno fatto la strage a Charlie Hebdo , ma non sono riusciti ad entrare. Tutti ci siamo gettati a terra», ha ricordato Zimeray, mettendosi quindi in contatto con il ministro dell'Interno, Bernard Cazeneuve che nella notte ha raggiunto la capitale danese.
Intanto in serata è stata diffusa dalla polizia la foto di uno degli assalitori. Si tratta di un fermo immagine registrato da una telecamera di sorveglianza a pochi passi dal Krudttoenden. Si vede un uomo, che potrebbe avere tra i 25 e i 30 anni, alto almeno 185 centimetri, con un giubbotto da sci e un cappello di lana, mentre imbraccia quello che sembrerebbe essere un mitragliatore. Il premier danese Helle Thorning-Schmidt ha dichiarato che «i colpevoli verranno assicurati rapidamente alla giustizia». Al tempo stesso il primo ministro ha disposto un rafforzamento delle misure di sicurezza di tutti gli obiettivi sensibili, a partire dall'aeroporto Kastrup, indicato come possibile bersaglio da una telefonata anonima al quotidiano Jyllands Posten e ora al vaglio degli inquirenti.
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marocchino uccise il regista in pieno centro ad AmsterdamLars Vilks, preso di mira ieri a Copenaghen, fece parlare di sè nel 2007: pubblicò sul giornale danese Jyllands-Posten una vignetta di Maometto nel corpo di un cane.
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