Mondo

Attivista anti-Putin spedito nell'Artico

Il giovane collaboratore di Navalny rapito e arruolato con la forza

Attivista anti-Putin spedito nell'Artico

Fare opposizione politica nella Russia di Putin (quella vera, non quella finta alla Zhirinovsky tollerata dal Cremlino o quella di un partito comunista dalle polveri bagnate) è sempre un mestiere pericoloso. E siccome ormai l'unico a farla seriamente è il blogger d'ispirazione liberale Aleksei Navalny con la sua squadra di coraggiosi collaboratori, ieri il governo di Mosca ha pensato bene di inviare loro un promemoria natalizio di quelli che si ricordano. Voi denunciate senza mezzi termini casi di corruzione che riguardano il cerchio magico del potere putiniano? Continuate a organizzare manifestazioni antigovernative anche se vengono quasi sempre vietate e i vertici del vostro movimento entrano ed escono dalle patrie galere in base alle accuse più fantasiose come se avessero le porte girevoli? E noi ve la facciamo pagare sempre più cara. L'ultimo a finire nel mirino del Cremlino è stato Ruslan Shaveddinov, che nonostante i suoi 23 anni è uno degli attivisti più noti del Fondo Anti corruzione diretto da Navalny. E in quello che gli è capitato si sente lontano un chilometro puzza di Kgb, con il suo stile rimasto inconfondibile nonostante abbia da tempo cambiato nome. Quasi contemporaneamente, per l'ennesima volta, è stato anche arrestato lo stesso Navalny, poi rilasciato qualche ora dopo mentre le perquisizioni intimidatorie nella sede del suo movimento continuavano.

Shaveddinov era stato rapito da uomini delle forze di sicurezza il giorno di Natale, come successivamente documentato sui social dallo stesso Navalny con un video in cui si vede il ragazzo trascinato in un minibus e portato via. Per circa ventiquattr'ore non si era saputo più nulla di lui, poi ieri il colpo di scena: è ricomparso in veste di coscritto in una base militare della Novaja Zemlja, una remota isola del mare Artico, dove sorge un impianto missilistico nucleare. Un piccolo capolavoro, dal punto di vista di chi l'ha ideato: e secondo Navalny si tratterebbe di Putin in persona. «Le forze e i mezzi impiegati sono impressionanti ha denunciato il blogger su Twitter -: prima hanno bloccato la Sim telefonica di Shaveddinov, poi i servizi segreti hanno fatto irruzione in casa sua e infine lo hanno trasferito in Novaja Zemlja in 24 ore».

Nella base dell'unità militare 23662 di Rogachevo, a circa 4mila chilometri da Mosca, il giovane collaboratore di Navalny è stato inviato affinché svolga come ha spiegato il numero due della commissione militare di Mosca, Maksim Loktev il servizio militare, dopo che una sua richiesta di esenzione per motivi di salute era stata respinta. La base di Rogachevo, naturalmente, è zona militare ad accesso ristretto, sicché Shaveddinov non potrà ricevere visite. Esistono diverse ragioni per cui l'arruolamento forzoso del giovane oppositore di Putin appare sospetto: anzitutto, sarebbero ancora in corso i termini per un secondo appello, durante i quali per legge l'arruolamento non è consentito; poi è inusuale che una recluta venga spedita con simili modalità direttamente presso una base militare invece che in un centro di addestramento. Ma soprattutto, va ricordato che dall'estate scorsa la ricerca sistematica di presunti renitenti alla leva tra i giovani militanti dell'opposizione arrestati durante le retate alle manifestazioni a Mosca e in altre città è diventato un nuovo strumento di punizione. Ormai, come ha detto ieri Navalny, in Russia «il servizio militare è diventato semplicemente una forma di detenzione, solo un altro modo per incarcerare le persone».

La «naja» di Ruslan Shaveddinov dovrebbe durare un anno, salvo prevedibili aggravi.

Commenti