
Al termine del Consiglio dei ministri e del vertice di maggioranza sulla manovra, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha illustrato alle commissioni Bilancio di Camera e Senato il Documento di programmazione e finanza pubblica (Dpfp). Il titolare del Tesoro ha ribadito che l'esecutivo intende proseguire "nel rispetto del sentiero di spesa netta autorizzato dal Consiglio Ue" con l'obiettivo di "uscire rapidamente dalla procedura per disavanzi eccessivi". Il ministro ha difeso la linea di prudenza e sostenibilità dei conti pubblici, ricordando che "solo un uso accorto delle risorse disponibili può consentire di fronteggiare eventuali shock".
Nelle repliche alle domande di deputati e senatori, il titolare del Tesoro ha scoperto qualche carta che intende giocare in sede di legge di Bilancio. In particolare, sul prelievo agli istituti di credito. Giorgetti ha chiarito che il governo "intende chiedere alle banche, in modo concertato, un contributo che riteniamo dovuto al sistema Paese". "Le banche ha spiegato beneficiano del sostegno statale al fondo di garanzia e dell'aumento del rating; non ci sarà nessun intento punitivo, ma è giusto che contribuiscano a sostenere l'onere del sistema". Il ministro ha aggiunto che "non è accettabile che il credito venga erogato solo in presenza di garanzia pubblica: quando gli utili restano alle banche e le perdite vanno a carico dello Stato, è una distorsione che va corretta". Interpellato dal responsabile economico del Pd, Antonio Misiani, sul golden power opposto alla fallita Ops di Unicredit su Banco Bpm, il ministro ha specificato che "lo abbiamo usato per la sicurezza nazionale: posso garantire che verrà utilizzato alla stessa maniera se chiunque altro toccherà gli stessi aspetti".
Sul fronte fiscale, Giorgetti ha annunciato che "si cercherà di salvare le detrazioni sulle ristrutturazioni della prima casa al 50%, naturalmente in modo selettivo". Il ministro ha ricordato anche il ruolo del Fondo sociale per il clima, che "interverrà in modo significativo sugli immobili pubblici e a favore dei soggetti fragili dal punto di vista energetico". Quanto alle pensioni, ha confermato che il blocco dell'aumento dell'età pensionabile sarà "selettivo". "Non ci sono fortunati o sfortunati ha spiegato ma categorie diverse: chi ha iniziato a lavorare presto o svolge mansioni usuranti deve avere un trattamento differenziato rispetto a chi ha carriere più leggere o iniziate tardi".
Il capitolo privatizzazioni resta aperto. "Non sono indicate esplicitamente, ma sono previste nella dinamica del bilancio", ha sottolineato. "In alcuni casi il processo sarà più semplice, in altri più complesso, ma intendiamo proseguire dove possibile", ha aggiunto.
Sul fronte della difesa, Giorgetti ha precisato che "le spese militari saranno finanziate ricorrendo alla deroga europea, non tagliando la sanità o il sociale". "Una volta usciti dalla procedura di infrazione ha spiegato chiederemo la deroga per finanziare la difesa senza gravare su altre voci di spesa". Quanto alla sanità, il ministro ha confermato che "il governo intende integrare ulteriormente il già cospicuo aumento previsto a legislazione vigente, concentrandosi su liste d'attesa e incentivi per le specialità con carenza di personale".
Rivolgendosi ai parlamentari, Giorgetti ha poi difeso la prudenza delle previsioni economiche del Tesoro: "Non sono mai venuto qui a gonfiare i numeri del Pil per fare più spesa. Chi si arrabbia dovrebbe essere la maggioranza, non l'opposizione". E ancora: "Io dico che magari finiremo l'anno con un Pil allo 0,6 o 0,7, quindi meglio dello 0,5% indicato nel Dpfp ma lo sapremo solo tra qualche mese". Un risultato che, ha spiegato, "potrà essere favorito dal progressivo ritorno alla fiducia di famiglie e imprese e da un quadro internazionale meno incerto".
Sulla traiettoria del debito pubblico, il ministro ha ribadito che "finalmente comincia a scendere quando l'effetto della gobba del Superbonus si smaltisce. Abbiamo messo in sicurezza la dinamica del debito e in particolare degli interessi". "Solo una solida ripresa potrà ridurlo in modo strutturale ha aggiunto ma oggi la sostenibilità è garantita, e anche sul rating e sullo spread ci sono margini di miglioramento".
Infine, il ministro ha richiamato l'Europa a una maggiore flessibilità nelle regole di bilancio: "Se continuiamo a performare bene sull'occupazione, riducendo le spese per la disoccupazione, non è accettabile che questo ci penalizzi in termini di spesa ammessa. È una logica assurda che va corretta".
In chiusura,
Giorgetti ha assicurato che "il governo continuerà a coniugare rigore e buon senso. Il rigore è condizione necessaria, ma non sufficiente: serve anche una politica economica che stimoli fiducia, investimenti e crescita".