Coronavirus

Austria, lockdown e obbligo di vaccino

Rivolte a Rotterdam, polizia spara e ferisce due No vax. Berlino: "Chiusure vicine"

Austria, lockdown e obbligo di vaccino

Si allarga la stretta sui no vax nei paesi della Ue. Dalla Germania, all'Austria, dalla Grecia alla Slovacchia. Chi conta numeri di contagi preoccupanti, pone limiti per servizi e attività solo a chi disdegna ancora il vaccino. Ma se si tentenna su questa scelta si finisce come l'Austria, primo paese della Ue a rientrare in lockdown generale e primo a demolire un tabù, quello dell'obbligo vaccinale per l'intera popolazione. Quello che i nostri scienziati auspicano anche in Italia per mettere in soffitta una volta per tutte l'incubo Covid.


Ma a differenza dell'Italia, che deve sopportare «solo» 7 milioni di scettici e diffusori del virus, in Austria oltre tre abitanti su sette non sono vaccinati, no vax scettici o indecisi, che hanno messo il paese in ginocchio. Non è bastato il lockdown dei non vaccinati entrato in vigore l'8 novembre che impediva di entrare quasi ovunque se non si era guariti o vaccinati (la regola delle 2G). Il Covid ormai galoppa e mette in ginocchio ospedali ed economia. Così Alexander Schallenberg ha scelto una linea drastica: lockdown di contenimento di dieci giorni (almeno) con chiusura di scuole, ristoranti, cinema e musei. Nel drammatico appello alla nazione, il Cancelliere parla di «attentato al sistema sanitario». «Nonostante mesi di impegno non siamo riusciti a convincere abbastanza gente a vaccinarsi. - ha dichiarato - Ci sono troppe forze politiche che remano contro. E siccome non vogliamo una quinta ondata - ha aggiunto Schallenberg - si chiude tutto per qualche giorno e ci si vaccina tutti da febbraio».


Il quadro è altrettanto disastroso in Germania, paese dove piovono le disdette da tutto il mondo per le fiere internazionali settoriali. Norimberga ha già dato forfait per mancanza di espositori. Eppure la Germania aveva brillato per efficienza della campagna vaccinale nei mesi scorsi. Poi c'è stato l'arresto delle immunizzazioni e l'abolizione delle restrizioni che hanno provocato la nuova ondata con 52 mila casi al giorno e centinaia di morti. Gli ospedali ora sono sovraccarichi e l'aviazione militare si sta preparando per trasferire i pazienti in strutture con posti liberi (Italia compresa). Il ministro della Salute tedesco Jens Spahn agita lo spettro del lockdown. «Nella situazione attuale non possiamo escludere nulla», ha detto, «siamo in un'emergenza nazionale, dobbiamo tirare il freno». La Camera Alta del Parlamento tedesco ha approvato la regola 3G: per accedere ai servizi e luoghi pubblici serve il vaccino o il tampone molecolare. In Baviera sono andati oltre. Lockdown di 3 settimane nelle aree più colpite dal Covid: là dove l'indice di contagio settimanale supera i mille casi positivi su 100mila abitanti sarà chiuso tutto, fino al 15 dicembre, tranne scuole e asili. Tutti i mercatini di Natale sono stati annullati, bar e discoteche dovranno fermarsi. Alcuni Laender stanno considerando la possibilità di introdurre vaccinazioni obbligatorie per alcuni gruppi di lavoratori, come il personale medico e gli impiegati delle case di cura.


A Rotterdam in Olanda, invece, ci sono stati due feriti nel corso di una protesta contro le nuove restrizioni decise dal governo di Mark Rutte. La polizia ha confermato che ci sono stati «feriti» dopo che le forze dell'ordine hanno sparato colpi di avvertimento e hanno utilizzato i cannoni ad acqua sui manifestanti. Da oggi i negozi dovranno chiudere alle 19, sarà raccomandato il telelavoro e gli eventi sportivi si svolgeranno a porte chiuse.

In Francia con 20 mila contagi giornalieri, invece, il premier Emmanuel Macron non ritiene ancora necessario prendere misure restrittive per i no vax, ma 6 francesi su 10, auspicano un lockdown per non vaccinati che invece scatterà in Grecia da lunedì.

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