È iniziato alle 14.30 a Palazzo Chigi il vertice di governo che dovrà decidere in merito alle competenze delle Regioni. Lo scorso mercoledì, era stato raggiunto un accordo sull'impianto finanziario, nel rapporto tra Stato e Regioni. La parte delle competenze, però, era stata rimandata a oggi.
Il premier Giuseppe Conte ha dato il via ai lavori, insieme ai due vicepremier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, il sottosegretario Giorgetti, i ministri competenti e una squadra di tecnici, che dovranno decedire in merito all'autonomia regionale e varare la riforma prefissata nel contratto di governo tra Lega e Movimento 5 Stelle. Nel pomeriggio il vicepremier leghista ha lasciato Palazzo Chigi, per andare al Viminale, dove è stato convocato il comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza sull'immigrazione.
Mercoledì, l'ennesimo rinvio del vertice sull'autonomia aveva irritato i governatori che chiedono più potere alle Regioni: il presidente dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini si era lamentato dei tempi, dato che "le nostre proposte sono sul tavolo del governo da sei mesi. Siamo disponibili a fare modifiche alla nostra proposta. Se tutto si bloccherà sarà responsabilità di Roma, non nostra".
Questa mattina, Mattro Salvini aveva parlato di un incontro "tutto in discesa", anche se poi aveva specificato, poco prima di entrare a Palazzo Chigi per il vertice: "Non posso prevedere prima della riunione cosa succederà, ma siamo qui apposta per trovare un accordo".
Per il momento, sembra che l'incontro sull'autonomia regionale prosegua in modo positivo: "Si lavora bene e speditamente, ma è difficile, se non impossibile, si riesca a chiudere oggi", hanno dichiarato all'AdnKronos alcune fonti governative. Non sono ancora stati sciolti, dunque, tutti i nodi legati alle competenze delle Regioni.
Dopo oltre tre ore, poi, il vertice di governo si è concluso, ma giovedì si tratterà ancora sulle autonomie regionali: l'incontro è fissato per giovedì mattina alle 8.30. Secondo fonti AdnKronos, sarebbero ancora tanti i nodi da sciogliere da parte di M5S, che non sarebbe d'accordo doptattutto sul costo medio, su Sovraintendenze, Autostrade, ferrovie, porti e scuole. Per quanto riguarda l'istruzione, uno dei nodi fondamentali da sciogliere è quello dell'assunzione diretta dei docenti tramite concorsi regionali, punto che i pentastellati ritengono dannoso per le Regioni che non hanno chiesto l'autonomia differenziata, con il rischio di istituire scuole di diversi livelli. Per questo, la strada, prima della chiusura, sembrerebbe ancora lunga e tortuosa.
Il presidente della Lombardia, Attilio Fontana, rimane ottimista: "Se il rinvio è a pochi giorni ed è per approfondire alcune questioni secondo me è una cosa seria", ha dichiarato.
Poi, a chi gli chiede se i continui rinvii stiano mettendo alla prova la sua pazienza, ha replicato: "Non è una questione di pazienza, non pretendo che una riforma importante come l'Autonomia si faccia in due ore. Forse nei mesi scorsi si è buttato via del tempo, ma adesso mi sembra che si stia affrontando il problema".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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