Q uando ho sentito l’ex premier Paolo Gentiloni esaltare i «valori liberali» della democrazia è stato come un pugno nello stomaco. Con tutta la stima e simpatia per l’uomo, devo essermi perso qualcosa: adesso sono i dem che difendono i valori liberali di questa democrazia? Una cosa però è vera, senza ombra di dubbio: quella che va scomparendo oggi nella politica italiana è proprio l’area liberale. Q uando ho sentito l’ex premier Paolo Gentiloni, esaltare i «valori liberali» della democrazia, è stato come un pugno nello stomaco. Con tutta la stima e simpatia per l’uomo, devo essermi perso qualcosa: adesso sono i dem che difendono i valori liberali di questa democrazia allo sfascio specialmente per colpa loro che hanno evitato i problemi per non sporcarsi le mani e non perdere voti a sinistra? Da chi vuole difendere i valori «liberali»? Dalla signora Boldrini che ha mollato - in un afflato di liberalismo - Asia Argento per la sua creativa vita interpersonale? Il fatto è che, nel corso di questa violenta guerra politica che ci massacra - fatta di pochi sussurri e molte grida - l’area liberale della gente libera e borghese si sta restringendo come il ghiaccio polare, destinato a diventare acqua fresca. Leggete i social e troverete soltanto rabbia ed esaltazione della rabbia. Abbiamo un diplomatico ministro degli Esteri come l’elegante e prudente Enzo Moavero il quale certifica che le urla saranno poco educate, ma fanno bene al governo.
Ed è lo stesso ministro che pochi giorni fa smentì il fumantino vicepremier Di Maio quando annunciò che l’Italia avrebbe smesso di pagare la sua quota annuale all’Europa, mentre il presidente della Camera entrava a gamba tesa negli affari del governo. È vero: non c’è proprio più nulla di liberale in questa polpetta avvelenata, ma la colpa è tutta e soltanto di chi ha fatto la frittata e adesso protesta perché si sono rotte le uova- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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