"Babbo Natale non esiste" Via il direttore d'orchestra

Bufera all'Auditorium di Roma per la frase del maestro infastidito dall'uscita degli spettatori

"Babbo Natale non esiste" Via il direttore d'orchestra

Roma Un film di animazione di successo, Frozen. Un'orchestra che interpreta dal vivo la colonna sonora della pellicola Disney durante la proiezione. E poi la doccia fredda che arriva in coda alla prima italiana dello show, lascia di ghiaccio i bambini e fa infuriare i genitori.

«Ah, comunque Babbo Natale non esiste», sibila al microfono Giacomo Loprieno, giovane direttore d'orchestra, mentre la platea dell'Auditorium di Roma è divisa tra quanti stanno applaudendo e quanti guadagnano l'uscita in fretta portando in braccio i bimbi più piccoli, resi impazienti dalla lunga immobilità. Evidentemente il Maestro non gradisce la «maleducazione» delle famiglie che, alle prese con duenni ringhianti e affamati, non aspetta la fine dei titoli di coda, e pensa bene di replicare sparando un siluro diretto a infrangere uno dei capisaldi dell'infanzia. Il colpo, degno del Grinch, fa centro. La sala Santa Cecilia dell'Auditorium, pervasa da quella sconvolgente verità, reagisce di pancia. I bambini, soprattutto, che urlano «non è vero!» e scoppiano in lacrime, disperati, a decine. I genitori invece rivolgono la propria rabbia verso il direttore d'orchestra, che s'è rapidamente dileguato, mentre anche i musicisti se ne stanno lì, senza parole. Ma il pubblico non molla l'osso, come è normale attendersi se rovini le feste a gente che ha portato i figli a caro prezzo (da 35 a 55 euro) a teatro solo per vederli assistere alla distruzione del dogma - fallace, e allora? - dell'esistenza di Babbo Natale. E così Loprieno si riaffaccia sul palco per «scusarsi», ma non è molto convinto. «Era solo una battuta, state esagerando», borbotta al microfono, prima di essere sommerso da improperi, «buu» e fischi del pubblico.

Finito lo show, la polemica si è trasferita sui social. Con vibrate proteste che hanno inondato la pagina Facebook ufficiale dello spettacolo, poi chiusa dagli organizzatori che hanno chiesto ufficialmente scusa per quella frase «totalmente fuori luogo», bollata come «gesto arbitrario di una singola persona» che è finita, di conseguenza, immediatamente destituita. A dirigere l'orchestra, sia per le restanti repliche romane che per i prossimi spettacoli a Napoli, Milano e Torino, sarà Marco Dallara, che si è già fatto fotografare con Babbo Natale.

D'altronde, c'è da difendere la fede dei bambini nel buon vecchio, accidentalmente inesistente. Minacciato da più parti da chi ha una gran voglia di rivelare il segreto natalizio degli adulti ai più piccoli. In questi giorni c'è un predicatore americano, David Grisham, che si aggira per i centri commerciali in Texas rivelando la cruda verità ai bambini in fila per la foto di rito con il barbuto portadoni, e non smette di sfatare il mito nemmeno se minacciato dai genitori sotto stress.

Ma quanto a shock, nessuno potrà insidiare i 250 bambini francesi, trascinati il 23 dicembre 1951 davanti alla cattedrale di Saint-Bénigne a Digione per assistere al rogo di un fantoccio di Babbo Natale, dato alle fiamme sui cancelli della chiesa per arginare quella «moda americana» neopagana e consumista. Preti, predicatori, e ora pure direttori d'orchestra che sotto Natale guastano le feste ai bambini. Babbo Natale non esiste. Non si può dire lo stesso dei troll.

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