Un bacio? Da Baudo, poi? No grazie, tutt'al più, se proprio non se può fare a meno, sulle mani. A Ballarò il tentativo di socializzare in favore di telecamera finisce così, con la donna velata che si ritrae e il Pippo nazionale che ci resta male e agita le braccia incrociando freneticamente le dita. «Integrazione, ci vuole più integrazione».Certo, bisogna capirla, scambiare tenere effusioni con Baudo non è il massimo, tanto non diventerà mai un principe azzurro. Lui però era animato da buona volontà. Dopo un apprezzato intervento della signora sulla tolleranza, aveva applaudito ed era balzato in piedi spalancando i lunghi arti superiori. «Qui ci vuole un bacio», come si fa in Sicilia, dove tutti si strusciano le guance. Macché, non se ne parla nemmeno: nell'ottica delle buone maniere islamiche il kiss kiss pubblico non è assolutamente previsto. Non è appropriato.E subito si è riaperto il dibattito sulla difficoltà di trovare un codice, sui mondi diversi che non riescono a comunicare nemmeno quando vorrebbero farlo. Gaffe? Intolleranza? Chiusura eccessiva? La donna vive in Italia, sostengono alcuni, quindi dovrebbe fare uno sforzo per capire le usanze del Paese che la ospita. Baudo è uomo di mondo, replicano altri, è grave che non sappia che manifestare certe effusioni per i musulmani è considerata un'offesa. Del resto, guai ad avvinarsi troppo a un giapponese, invadendo il suo spazio vitale, o cercare di stringere il palmo a un thailandese, invece si salutarlo a mani giunte e con un leggero inchino.Incomprensioni, differenze di prospettive, un miscuglio tra religione e usanze che rischia di diventare un cocktail incendiario soprattutto negli ultimi tempi, con il boom dell'emigrazione e i fatti di Colonia nella notte di Capodanno. Se il rispetto, giustamente, deve essere reciproco, va detto pure che seguire le regole di comportamento del mondo islamico non è sempre un esercizio facile.Ad esempio, secondo le regole al-Bukhari, uomini e donne non sposate, o non legati da stretti vincoli di parentela, non dovrebbero inoltre stare insieme in nessun luogo, pubblico o meno. Questo perché la mescolanza potrebbe facilitare gli atti illeciti. Ci sono dei testi che invitano le donne a non parlare a terze persone: al massimo possono salutare per educazione entrando in un negozio. Altro che bacio davanti a Massimo Giannini. Dei veli e dei vestiti femminili si sa tutto, però anche gli uomini devono stare attenti: il Messaggero di Allah disse a Jurhad: «Copri le tue cosce, perché la coscia è awrah» (tratto da Ahmad, Abu Dawud e altri).Casi estremi, interpretazioni restrittive. Certe volte, visto con gli occhi di un occidentale, il Corano presenta aspetti di buon senso, come quando proibisce i tatuaggi, il piercing e la chirurgia estetica, se non strettamente necessaria. Altre volte le sue direttive appaiono più curiose. Tanto per dire, è vietato qualsiasi gioco d'azzardo, dalle carte ai dadi, dalla schedina del Totocalcio al Superenalotto, anche se per importi minimi. Per non parlare degli scacchi, che sarebbero sgraditi ad Allah, perché sono «un'inutile perdita di tempo». Sgradite pure le feste di compleanno: i testi sacri non le prevedono. Guai ai cantanti e suonatori: «La musica corrompe le menti della nostra gioventù. Non vi è differenza tra musica e oppio», (citazione tratta da Amir Taheri, Lo spirito di Allah).E ancora. Gli abiti di stoffa interamente di seta naturale sono proibiti agli uomini musulmani, ma, chissà perché, sono consentiti alle donne.
Che non possono indossare scarpe alte: i tacchi devono essere di altezza minima, e soprattutto non fare rumore per non attirare l'attenzione degli uomini. Ok invece ai pantaloni, purché siano abbastanza larghi da nascondere le forme. Non si può mangiare con posate d'oro o d'argento e non si può soffiare su una bevanda troppo calda. E nemmeno baciare Pippo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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