La Banca d'Inghilterra beffa Jane Austen Citazione sbagliata sulle sue 10 sterline

Frase non corretta attribuita all'autrice di «Orgoglio e pregiudizio» E gli animalisti protestano: grasso animale nella nuova banconota

Roberto Fabbri

Come onorare una grande scrittrice e scontentare tutti. La Banca d'Inghilterra è riuscita in questa non facile impresa emettendo una nuova banconota da 10 sterline martedì scorso, nel duecentesimo anniversario della morte di Jane Austen, la romanziera autrice di Orgoglio e pregiudizio.

Sembrava un'idea brillante: rendere omaggio a una donna illustre, una letterata avanti rispetto ai suoi tempi, con tanto di presentazione ufficiale nella cittadina di Winchester, dove Jane Austen è sepolta. Il nuovo biglietto di banca è uscito puntuale dalla Zecca, ma subito con profondo disagio gli esperti si sono resi conto che la citazione riportata sulla banconota sotto al ritratto della Austen era un grossolano errore.

La frase recita: «Dichiaro che dopo tutto non c'è maggior gioia che leggere un libro», ma non è mai stata pronunciata o scritta da Jane Austen, scomparsa prematuramente nel 1817 all'età di 41 anni. Si tratta di una frase ironica, fuori dal contesto del suo più famoso romanzo, e la romanziera la fa pronunciare da Caroline Bingley - rivale dell'eroina Elizabeth Bennett - facendola poi seguire da un'altra frase che di fatto la contraddice: «Comunque, prima o poi non c'è nulla che venga a noia come un libro». Insomma, come dichiarazione di amore per la lettura da parte di Jane Austen si poteva decisamente scegliere meglio.

Naturalmente, quando le cose cominciano con il piede sbagliato, poi proseguono per il peggio. Non poteva quindi mancare una seconda polemica di accompagnamento alla gaffe letteraria. L'hanno messa in atto alcuni gruppi di vegani animalisti e di religiosi, protestando per il materiale con cui è fabbricata la nuova banconota: si tratta di un composto «plastico» che comprende tra i suoi ingredienti del sego, ovvero del grasso animale. Lo scopo è di ottenere banconote in grado di risultare più difficili da contraffare e di resistere più a lungo all'usura rispetto a quelle tradizionali di carta e perfino di non rovinarsi se a contatto con l'acqua, il che si traduce alla fine in un risparmio per il contribuente. Queste considerazioni non sono bastate a contenere l'indignazione di questi gruppi di pressione, che considerano l'impiego di grasso animale per produrre banconote un'immoralità. La banconota per Jane Austen, in ogni caso, comincerà regolarmente a circolare a partire dal prossimo 14 settembre.

In realtà, il composto messo sotto accusa era già stato utilizzato per produrre una precedente banconota, quella da 5 sterline uscita l'anno scorso e dedicata a Winston Churchill.

La Banca d'Inghilterra, che forse ha cose più importanti di cui occuparsi, si è comunque difesa assicurando di essere all'opera per trovare una soluzione in grado di non scontentare nessuno quando la prossima nuova banconota - quella da 20 sterline dedicata al pittore J. M. W. Turner - uscirà nel 2020. Speriamo senza citazioni sbagliate.

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