Cronache

Bancarotta ed evasione. Mr. Cepu sotto inchiesta. Sequestrati 28 milioni

Ai domiciliari Polidori, dominus del gruppo che si occupa di formazione universitaria

Bancarotta ed evasione. Mr. Cepu sotto inchiesta. Sequestrati 28 milioni

Per pubblicizzare la sua università telematica eCampus, ha scelto un testimonial d'eccezione come Ronaldo. Impazzano sui social i video in cui il campione portoghese invita a «scegliere il meglio» con il suo inconfondibile accento. Ora però, l'impero di Mr Cepu, costruito negli anni aiutando gli studenti meno brillanti a passare esami apparentemente insuperabili, è finita al centro di un'inchiesta per una presunta sottrazione fraudolenta di imposte, un'evasione fiscale accertata di circa 140 milioni di euro, con un arresto e il sequestro di 28 milioni.

Tra i beni sequestrati dal nucleo speciale di polizia valutaria c'è anche la sede centrale di eCampus, società legata al gruppo Cepu, a Novedrate, provincia di Como, centoventi sedi in Italia e una decina all'estero. Il fondatore del gruppo che si occupa di istruzione e formazione universitaria, l'imprenditore umbro Francesco Polidori, è finito ai domiciliari e un suo collaboratore, depositario delle scritture contabili e incaricato della gestione finanziaria di alcune aziende, è stato raggiunto da una misura interdittiva. Nell'inchiesta della Procura di Roma ci sono i nomi di altre quattro persone, accusate a vario titolo di bancarotta fraudolenta, autoriciclaggio e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Le intercettazioni delle telefonate degli indagati sono state determinanti per puntellare l'ordinanza di custodia cautelare.

Le indagini riguardano i fallimenti di due importanti società, portate a decozione con un passivo complessivo di oltre 180 milioni di euro. Attraverso di esse, considerate vere e proprie «bare fiscali», l'imprenditore avrebbe distratto asset dalle società e sfruttato importanti marchi del comparto dei servizi di istruzione e formazione, eludendo il versamento delle imposte. Gli indagati, ricorrendo al sistema delle «scatole cinesi», anche di diritto estero, avrebbero ideato e realizzato una serie di complesse operazioni societarie e finanziarie. Tra le tante, la creazione di una fiduciaria in Lussemburgo, la Cesd, intestata a terzi ma riconducibile agli indagati, mediante la quale è stata dissimulata la reale proprietà dei beni immobili e marchi, sottratti alle imprese fallite e fatti confluire in un'ulteriore società creata ad hoc. «Polidori - scrive il gip - ha trasferito a Cesd le attività, compreso il marchio Cepu, della Scil srl, lasciando quest'ultima gravata da un debito nei confronti dello Stato per 70 milioni». Sarebbero state anche distratte ingenti risorse finanziarie, destinate a società controllate e collegate attraverso l'appostazione di partecipazioni e la concessione di plurimi finanziamenti e prestiti, in realtà mai restituiti, non solo all'imprenditore, ma anche a suoi familiari e conoscenti.

«Polidori ha svolto un ruolo importantissimo dal punto di vista direttivo, organizzativo e operativo ed è stato in più occasioni persino destinatario diretto delle distrazioni di ingenti somme di denaro. Egli ha partecipato all'attività delittuosa operando da una cabina di regia in prima persona», si legge nell'ordinanza. E secondo il gip continua a ricoprire un «ruolo di dominus» con l'attuale società a lui riconducibile, la Studium srl, che continua ad operare.

Questo e lo strettissimo rapporto che Polidori ha con vari soggetti che ricoprono cariche sociali nella società del gruppo, costituiscono elementi da cui il giudice desume il pericolo di recidiva.

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