Eugenio Scalfari è un ingrato? "Assolutamente sì". Così Carlo De Benedetti nel corso di Otto e Mezzo, in onda stasera su La7, risponde a una domanda sul fondatore di Repubblica dopo l'editoriale in cui affermava che tra Di Maio e Berlusconi sceglierebbe il secondo. "Li ho salvati dal fallimento negli anni Ottanta e a Scalfari ho dato un pacco di miliardi pazzesco quando è stato liquidato, quindi Eugenio su di me deve solo stare zitto", ha tuonato De Benedetti.
Il caso banche
Che poi sul caso delle popolari che lo vede coinvolto ha minimizzato: "È stato solo uno sfizio di Vegas che è stato scornato" e poi la Consob "ha archiviato. Con il mio broker ci parlo tutte le mattine, quella di parlare con intermediario finanziario è una abitudine, io non ero intercettato, era il broker a essere registrato", tornando indietro, durante la conversazione con il broker "forse non avrei nominato Renzi, perchè non aggiungeva niente, era pleonastico". E ancora: "Tutto è un po' ridicolo, è un segreto di Pulcinella. Della riforma delle popolari ne aveva cominciato a parlare Amato. E poi era nel programma di Renzi, e prima o poi lo avrebbe fatto senza mai usare la parola decreto. È vero che ho dato ordine di comprare ma ho dato l'ordine di 'hedgiarè, è una cosa che costa dei soldi, ho comprato delle put; se uno sa che la cosa si fa la settimana dopo non si protegge, era una roba proiettata nel tempo. Per me è avvenuto in tempi non sospetti".
"Di Maio incompetente"
Sul Movimento 5 Stelle poi ha detto: "Se penso all'idea che Di Maio possa essere il premier di questo Paese dico che ha ragione mille volte Berlusconi a dire che dobbiamo scappare. Per il suo curriculum non è adatto a fare il presidente del Consiglio". Ad ogni modo, per l'editore, il suo storico rivale Berlusconi non rappresenterebbe un'alternativa al leader M5S. "Vista l'offerta politica di questo periodo voterò Pd", ha aggiunto De Benedetti. Che poi sullo scenario post elettorale ha affermato: "Se il 4 marzo non ci fosse una maggioranza bisogna tornare al voto con una nuova legge elettorale. No alle grandi coalizioni".
La telefonata di Berlusconi
Infine la rivelazione sul leader di Forza Italia: "Berlusconi mi ha telefonato dopo quella stupidaggine che ha detto Scalfari" (l'editoriale su Di Maio, ndr) ma "erano 15 anni che non lo sentivo. Berlusconi pensava fosse un input partito da me e non un'idea di Eugenio.
E quindi mi ha detto: 'Parliamoci, non ci sono i comunisti, è finita la guerra. Tu sei di sinistra, io di destra ma qui esistono altri problemi per il Paese. Ma io gli ho detto che lui fa politica e io no e che non c'era niente da dirci".
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