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La Basilicata dei pm d'assalto mette nel mirino il presidente

Dopo il caso Pittella, poi riabilitato, un'altra inchiesta della Dda coinvolge il governatore Bardi e la giunta

La Basilicata dei pm d'assalto mette nel mirino il presidente

Da Marcello Pittella a Vito Bardi: è ancora la Basilicata delle manette e dei Pm d'assalto. Di nuovo un'inchiesta giudiziaria sulla sanità rischia di travolgere i vertici politici della Regione. Pittella, nel 2018, fu arrestato per abuso d'ufficio e costretto alle dimissioni da governatore. Peccato che il 21 dicembre del 2021 l'ex presidente di centrosinistra, ora passato al Terzo Polo, è stato assolto dal Tribunale di Matera.

E ora tocca a Bardi, che guida la giunta regionale di centrodestra, esponente di Forza Italia, generale ed ex vicecomandante generale della Guardia di Finanza. Da Potenza a Matera, dalla sinistra ai moderati, il copione sembra ripetersi, anche se attualmente siamo solo nelle prime fasi dello shock politico innescato dall'inchiesta della Dda di Potenza. Resta l'ennesimo terremoto giudiziario che coinvolge la piccola Basilicata. Ecco i fatti, al momento piuttosto nebulosi. Il governatore Bardi risulta indagato dai Pm potentini, presente in un lungo elenco di oltre cento sospettati, tra cui gli assessori regionali leghisti alla sanità e alle infrastrutture Francesco Fanelli e Donatella Merra. Obbligo di dimora per altri due assessori: il forzista Francesco Cupparo, ora all'agricoltura, e l'ex assessore alla Sanità Rocco Leone di Fratelli d'Italia. Francesco Piro, capogruppo degli azzurri in consiglio regionale, candidato alle ultime politiche, si è dimesso da consigliere ed è stato arrestato.

Al centro dell'inchiesta c'è sempre la Sanità. Piro sarebbe coinvolto in un filone che riguarda la costruzione del nuovo ospedale di Lagonegro, in provincia di Potenza. Mentre Bardi, a piede libero, sarebbe implicato in una presunta «segnalazione» per un militare delle Fiamme Gialle e presente in uno dei fascicoli sulle nomine all'ospedale di Potenza. Per gli indagati si parla di accuse che vanno dalla concussione ad altri reati contro la PA. Nell'elenco degli indagati c'è anche il neoeletto senatore di Fdi ed ex assessore regionale Gianni Rosa.

«Si va avanti in un momento di crisi senza precedenti», resiste Bardi, dicendosi estraneo ai fatti, compresi i presunti favori alle alte sfere della politica lucana per ottenere i tamponi nella prima fase della pandemia. Il presidente ha subìto una perquisizione nei suoi uffici in Regione e ha consegnato agli inquirenti il suo cellulare. Bardi va avanti nonostante il terremoto, anche se il copione della slavina politica appare già troppo simile a quello che ha visto come protagonista l'ex governatore Marcello Pittella. Socialista, garantista, fratello dell'ex senatore Gianni, costretto alle dimissioni da presidente della giunta regionale nel 2018 dopo un'indagine della procura di Matera, ancora una volta sulla sanità. Solo che Pittella, ai domiciliari quattro anni fa, non ricandidato dal Pd l'anno successivo, alla fine del 2021 è stato prosciolto da tutte le accuse. Ma nemmeno questo è bastato affinché i dem lo «risarcissero» politicamente per la fine anticipata del suo mandato da governatore. Non ricandidato alle ultime politiche, Pittella ha corso con la lista Azione-Italia Viva senza essere eletto.

Il Pd gli ha preferito prima il segretario regionale Raffaele La Regina, che poi si è ritirato dalla competizione a causa dei post anti-Israele scoperti dal Giornale, quindi il campano Enzo Amendola. E ora un nuovo capitolo, tutto da scrivere, nella Basilicata delle manette.

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