"Dietro le voci contro la sua candidatura, non solo fonti anonime, ma anche dei due vicesegretari del Pd, non c’è Matteo Renzi". A sostenerlo è Antonio Bassolino. Intervenuto oggi alla diretta streaming di #Corrierelive, ha detto: "Due vicesegretari non
fanno un segretario". Così lo stesso Bassolino replica alle interviste di Deborah Serracchiani e Lorenzo Guerini che davano disco rosso alla sua corsa a palazzo San Giacomo.
"La frase della Serracchiani, e non di Matteo Renzi, ha scatenato proteste di ogni tipo. Io dubito molto che il Pd metta una regola che tutti interpretano come contra personam". Antonio Bassolino, in corsa per le primarie del centrosinistra, torna a parlare dell’ipotesi che si possa sbarrare la sua strada verso le primarie con una regola che impedirebbe la candidatura a chi è già stato sindaco. "È impossibile che il Pd metta una regola per cui io non possa partecipare alle primarie. È impossibile - spiega a Un Giorno da Pecora, il programma di Rai Radio2 - sarebbe talmente cambiare le regole a partita incominciata che è impossibile. Renzi a ottobre ha detto che le regole non le cambia, e io gli credo". A chi gli chiede perchè, tuttavia, i dirigenti del Pd sembrerebbero non volerlo in corsa, Bassolino risponde: "Questo dovete chiederlo ai dirigenti del Pd, e possibilmente a dirigenti che parlino con nome e cognome e non attraverso fonti anonime. Io mi sono candidato sabato scorso dopo che il partito a Napoli ha detto le primarie a Napoli si fanno il 7 febbraio con Milano, il giorno dopo ho detto mi candido. La sera è successa una prima cosa singolare, e cioè una fonte anonima ha detto ’Bassolino non è il nostro candidato. Ma candidato di chi? Le primarie - spiega ancora l’ex governatore - si fanno esattamente per scegliere il candidato".
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