Guerra in Ucraina

La battaglia di Belgorod. Raid dei partigiani russi. "Abbiamo prigionieri"

Attacchi ucraini, il governatore chiede ai civili di fuggire. Ma Mosca: "Respinta l'incursione"

La battaglia di Belgorod. Raid dei partigiani russi. "Abbiamo prigionieri"

Ascolta ora: "La battaglia di Belgorod. Raid dei partigiani russi. "Abbiamo prigionieri""

La battaglia di Belgorod. Raid dei partigiani russi. "Abbiamo prigionieri"

00:00 / 00:00
100 %

La controffensiva di Kiev rimane un rebus. Ieri il viceministro alla difesa Hanna Malyar ha pubblicato un video su Telegram, dove spiega che «i piani amano il silenzio. Non ci sarà alcun annuncio dell'inizio». Il filmato è accompagnato da immagini di soldati che portano l'indice sulle labbra. Sabato Zelensky, intervistato dal Wall Street Journal, aveva rivelato che «il Paese è pronto a sferrare l'attacco». E nove giorni fa il comandante Zaluzhny dava a suo modo il via alla controffensiva al grido «è ora di riprenderci ciò che è nostro».

Sembra quasi che l'Ucraina abbia deciso di temporeggiare e osservare i combattimenti in corso tra i sabotatori-partigiani del gruppo Russian Freedom e le truppe di Mosca sul territorio russo. La regione di Belgorod è sotto attacco da giorni. I miliziani pro-ucraini, rafforzati da veterani polacchi, hanno bombardato nella notte i distretti di Shebekinsky e Volokonovsky e in giornata il villaggio di Novaya Tavolzhanka.

A raccontare come si sta evolvendo la situazione a Belgorod è il governatore regionale Gladkov che denuncia «infiltrazioni nemiche e colpi di mortaio. I danni sono ingenti e più di 4mila persone sono state trasferite in centri di accoglienza». Gladkov ha incontrato nel pomeriggio una delegazione di partigiani al checkpoint di Shebekino. «Ci ha definiti nazisti - sostiene il gruppo dopo l'estemporaneo summit - e la trattativa di scambio prigionieri è saltata». Il Cremlino, che sostiene di aver ricacciato i sabotatori in Ucraina, ha inviato sulle zone di confine circa 400 soldati di leva che dovranno frenare i prossimi assalti in attesa dell'arrivo dei miliziani Akhmat di Kadyrov, che però non possono sdoppiarsi essendo impegnati a 280 km di distanza a Bakhmut (le forze di Kiev controllano la periferia sud-occidentale), dove hanno dato il cambio alla Wagner. In un video però Kadyrov mostra sabotatori fatti prigionieri e armi di fabbricazione belga. Tant'è che il premier di Bruxelles De Croo chiederà chiarimenti a Kiev sull'uso di armi prodotte dall'azienda nazionale e rinvenute sul territorio della Federazione. Forse la controffensiva potrebbe proprio partire dal Donbass, favorita dai partigiani che tengono impegnati i russi in casa propria. Tuttavia ieri Mosca ha concentrato gli sforzi su Luhansk e Donetsk, e a stento Kiev ha respinto ben 23 assalti.

Nel frattempo il conflitto prosegue sugli altri fronti, e nel 466° giorno di combattimenti gli invasori sostengono di aver colpito una struttura di assemblaggio di aerei vicino a Dnipro con armi di precisione. In realtà i missili hanno abbattuto alcune abitazioni private a Pidhorodne, uccidendo una bambina di 2 anni e ferendo altre 25 persone (3 minori sono gravi). I russi poi hanno colpito aeroporti militari con armi a lungo raggio. Le difese aeree ucraine da parte loro hanno distrutto quattro missili da crociera su sei e tre droni kamikaze su cinque lanciati di notte verso Kiev. È di quattro morti il bilancio dei bombardamenti russi sulla regione di Donetsk. I razzi hanno colpito le località di Niu-York, Hirnyk e Siversk. Un drone è stato abbattuto sulla città di Dzhankoy, nella Crimea occupata, un altro a Chernihiv. Ci sono case danneggiate, ma nessuna vittima. Le forze russe, con l'uso dell'aviazione, hanno lanciato un nuovo attacco nelle regioni di Kherson, Sumy e Zaporizhzhia, ferendo sette civili e causando danni a infrastrutture. In tutto ci sono state 73 esplosioni. Combattimenti sono in corso a Melitopol. A Kharkiv, 2 vittime tra i civili, gli invasori si rafforzano con 500 uomini prelevati dalle prigioni locali.

Dopo la morte di 2 donne e un bambino a Kiev, a causa di un rifugio non abilitato, è stato disposto il carcere per due addetti alla sicurezza. «Non saranno ammesse altre leggerezze», spiega il vicecapo dell'ufficio di presidenza Kuleba. La vicenda dei rifugi sta creando attrito tra Zelensky e il sindaco di Kiev Klitschko.

La narrazione russa parla di possibile golpe.

Commenti