"Battaglia contro la maternità surrogata. Un pezzo di sinistra è d'accordo con noi"

L'eurodeputato Paolo Inselvini: "Passi avanti verso il reato universale"

"Battaglia contro la maternità surrogata. Un pezzo di sinistra è d'accordo con noi"
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Onorevole Paolo Inselvini, lei ha appena promosso all'Europarlamento un incontro sulla sfida etica della maternità surrogata. Per quale motivo?

"Il mio impegno è contraddistinto dalla difesa della vita, della dignità umana e dei più deboli. Vogliamo che l'utero in affitto diventi reato universale, non è concepibile ridurre il corpo della donna a qualcosa da affittare per esaudire un desiderio, facendo della vita qualcosa che si può comprare. La società occidentale si basa sulla non disponibilità della vita umana".

Questo convegno è stato promosso dal gruppo dei Conservatori, di cui Fdi fa parte. Esiste oggi una maggioranza possibile in Parlamento su questo tema?

"Innanzitutto al convegno hanno partecipato anche parlamentari del Ppe e dei Patrioti, ma in aula ci sono parlamentari del centrosinistra che convergono sulle nostre posizioni. È l'evento più importante mai realizzato in Europa contro la maternità surrogata, con ospiti da tutto il pianeta, giuristi, il ministro Roccella, la relatrice Onu sulla violenza sulle donne. Può essere un passo importante per andare verso qualcosa di concreto".

Pochi giorni fa è arrivato un segnale inatteso.

"Sì, si votava sulla gender equality ed è stata approvata a maggioranza una condanna dell'utero in affitto. Una buona notizia che fa capire che su questo argomento è possibile trovare consenso politico, anche se si lanciano messaggi controcorrente".

Quale modello normativo l'Europa dovrebbe adottare?

"Sono convinto che l'Unione Europea dovrebbe legiferare di meno ma dovrebbe farlo su argomenti fondamentali come questo. Abbiamo votato la direttiva anti-tratta sullo sfruttamento economico della maternità surrogata, ora vogliamo renderla reato universale. Puntiamo sul modello italiano. È un lavoro organico che stiamo portando avanti con il ministro Roccella sia in sede di Consiglio Europeo che in sede Onu. Con una direttiva mirata gli Stati difficilmente potrebbero eludere il diritto inalienabile dei bambini a non essere comprati".

Da cattolico che idea si è fatto del suicidio assistito delle gemelle Kessler?

"Noi dobbiamo aiutare le persone a soffrire il meno possibile, ma senza far passare il concetto che quando una persona ha una sofferenza, una disabilità o cade in depressione può decidere soggettivamente quando mettere fine alla propria vita. Bisogna lavorare sulla dignità di ogni momento.

Io non giudico nessuno, ma se si arriva a una certa decisione, vuol dire che non c'è stato il sostegno adeguato delle istituzioni. Il compito della politica è quello di stare vicino ai più deboli, non quello di aiutarli a mettere fine alla propria vita".

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