Avendo deciso di non fare alcuna crisi di governo, al ministro dell'Interno Matteo Salvini resta evidentemente molto tempo libero. Che nel weekend ha deciso di dedicare ai social, e in particolare allo svillaneggiamento pubblico di qualche avversario politico.
Nel mirino è finita Maria Elena Boschi, rea di avere (facendo tutto sommato il suo mestiere di opposizione) proposto una mozione di sfiducia contro il vicepremier per l'oscuro caso dei suoi rapporti con il regime putiniano, argomento che ha il potere di irritarlo assai. Donna, bionda, renziana e odiatissima dai simpatizzanti salviniani: un identikit perfetto per diventare bersaglio polemico del ministro e dei suoi seguaci. Così Salvini, venerdì, twitta una foto della Boschi con un titolo che richiama la mozione di sfiducia contro di lui e commenta: «Ma questi hanno ancora il coraggio di parlare?». I suoi follower vanno in visibilio, e inizia il tirassegno contro la ex ministra del governo Renzi: una gragnuola di insulti che sfociano ben presto nel più volgare sessismo. Così, sulla pagina Twitter ufficiale del ministro dell'Interno, e contro una parlamentare dell'opposizione, si possono leggere cose tipo: «Scop... con troppi uomini le ha dato alla testa». O anche: «Per farla stare zitta lo so io cosa bisognerebbe metterle in bocca a questa». Oppure: «Probabilmente le manca un bel negrone». E nessuno, nel pur nutrito ufficio comunicazione di Salvini provvede a cancellare i messaggi.
La Boschi replica, sempre via tweet: «Sì, caro Salvini, ho ancora il coraggio di parlare. Con noi l'Italia cresceva, c'erano più diritti e meno odio: noi abbiamo portato risultati, non rubli. Soprattutto ho ancora la libertà di parlare: come ministro dell'Interno lei viene pagato per garantirmela, non per attaccarmi». E conclude con un sarcastico «Bacioni», formula salviniana. Lui, rimasto senza parole, rimbecca la Boschi via emoticon, e commenta il suo tweet con faccine ridanciane. Poi aggiunge: «Già, l'Italia cresceva, col fallimento delle banche, la legge Fornero e migliaia di sbarchi al giorno... Ma per favore!» Segue nuova valanga di improperi più o meno pecorecci contro la parlamentare, che a sua volta replica: «Lo schema è sempre quello. Appena dico qualcosa che lo fa arrabbiare, Salvini scatena l'odio dei suoi. Che tristezza sapere che questi insulti appaiono sulla pagina del responsabile della sicurezza nazionale. E che Salvini sceglie di non cancellarli». L'intero Pd si mobilita a difesa della sua deputata e parla di «metodi squadristi» contro le opposizioni, oltre che di sessismo. «Da diversi giorni si sta muovendo una galassia di profili social, tutti dell'orbita di Salvini, che passano il proprio tempo ad agitare la gogna contro esponenti del Pd», denuncia il segretario Zingaretti. «Salvini venga in aula a rispondere anche di questa violenza, che come ministro dell'Interno dovrebbe impedire. E le ministre della Lega dicano qualcosa. Se riescono», dice la senatrice Pd Simona Malpezzi.
E da Forza Italia interviene la capogruppo Anna Maria Bernini: «È inammissibile che sulla pagina social del ministro dell'Interno siano apparsi insulti sessisti di inaudita volgarità nei confronti della Boschi. Una pagina vergognosa che va condannata senza se e senza ma».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.