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Di Battista spinge il Movimento a non rinviare la data degli Stati Generali

L'attivista grillino punta a un'intesa con Di Maio e comincia a fare le sue proposte, tra cui la cancellazione del pareggio di bilancio in Costituzione

Di Battista spinge il Movimento a non rinviare la data degli Stati Generali

Alessandro Di Battista si prepara al suo rientro in Italia. Molto probabilmente si vedrà con Luigi Di Maio e cercherà di dare un segnale al Movimento 5 Stelle, ovvero che gli Stati generali non si possono rimandare ulteriormente dopo le Regionali. Secondo l’attivista grillino è importante programmare una nuova via e occorre farlo in questo periodo.

Come riporta la Repubblica, l’ex deputato avrebbe in mente alcuni provvedimenti molto diversi tra loro. Il primo riguarda la cancellazione del pareggio di bilancio in Costituzione e il secondo prevede due giorni obbligatori di telelavoro a settimana per i dipendenti della pubblica amministrazione. Li porterà al tavolo del congresso insieme ad altre proposte come l’idea di stato sociale basata sulle nazionalizzazioni e una legge sul conflitto di interessi da realizzare immediatamente. A livello internazionale vorrebbe più autonomia dalla Nato e dagli alleato storici e allo stesso tempo più dialogo con l’Iran, un Paese dove Alessandro Di Battista si è trovato benissimo e al sicuro. Di tutto questo starebbe lavorando insieme all’ex capo politico Di Maio. E forse proporrà questi temi anche agli attivisti online proprio per ricevere il consenso e farli pesare durante gli Stati generali.

In un secondo momento, sarà Di Maio a stabilire se il programma dell’attivista pentastellato potrà essere compatibile con la sua idea di Movimento. É probabile che molto venga deciso dal giudizio dell’ex leader. In caso di esito positivo, Di Maio e Di Battista uniranno le forze, chi lo sa magari anche con Chiara Appendino in un’ipotetica guida a due del Movimento immaginata dal ministro degli Esteri. In quel caso perderebbe peso lo spazio politico di Roberto Fico, Roberta Lombardi, Stefano Patuanelli e Paola Taverna. E soprattutto si ridurrebbe quello del premier Giuseppe Conte, il quale immagina un Movimento che contrasti le destre in un fronte riformista o progressista. Secondo il presidente del Consiglio, quest’ultimo dovrebbe già concretizzarsi alle regionali e poi alle prossime elezioni politiche.

Pochi giorni fa Di Battista aveva scritto sui social che sarebbe tornato a fare politica ma alle sue condizioni. Per lui contano solo “idee, programmi e atteggiamento” e in questo senso dovrebbe presentare un suo documento programmatico. Allo stesso tempo però vorrà agire autonomamente. Ora attende solo che l'ex capo Di Maio approvi la sua linea.

Poi si potranno fare discorsi di un'eventuale leadership.

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