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La battuta che circola alla Farnesina per sfottere Di Maio

Ospite di "Omnibus", su La7, il giornalista Alan Friedman ha svelato - tra il serio e il faceto - la battuta che circola alla Farnesina sul conto del nuovo ministro degli Esteri, Luigi Di Maio: "Finalmente uno che..."

La battuta che circola alla Farnesina per sfottere Di Maio

Da quando è stato scelto come nuovo ministro degli Esteri, Luigi Di Maio deve fare i conti con un nuovo problema: la lingua. Fino ad oggi, il capo politico del Movimento 5 Stelle ha avuto la fortuna di lavorare senza bisogno di dimostrare le sue competenze linguistiche. Nel senso che si è limitato a parlare, per altro in modo non così convincente in italiano. Da quando ha scalato le gerarchie del Movimento, diventandone uno dei volti più rappresentativi, Giggino è incappato in più di uno strafalcione. Strano per chi, come l'ex ragazzo prodigio del meet-up di Pomigliano d'Arco, vanta un diploma al Liceo classico con il massimo dei voti.

Ora che dal Mise si è spostato alla Farnesina, Di Maio dovrà passare dall'italiano all'inglese. Di recente, nell'ultima puntata di "Di Martedì", su La7, il giornalista Giovanni Floris si è divertito a "mettere alle strette" il neo ministro degli Esteri con una domanda a bruciapelo: "Do you speak english?", a cui il leader grillino ha risposto con il sorriso "Very well", ovvero "Molto bene". Sarà davvero così? Da quanto si racconta dalle parti della Farnesina, sembra proprio di no. Ma d'altronde, nessuno nasce imparato. E questa nuova esperienza servirà a Giggino per imparare le lingue, certo, ma anche a distinguere il Cile dal Venezuela (una delle sue più note gaffes degli ultimi anni). Intanto, il personale del Ministero degli Esteri sembra già essersi fatto un'idea molto chiara del proprio ministro.

A raccontarlo è Alan Friedman. Ospite di Omnibus, su La7, il giornalista economico americano - trapiantato da molti anni in Italia e autore, tra gli altri, del libro-intervista a Silvio Berlusconi "My Way" - ha svelato tra il serio e il faceto una battuta che circola da qualche giorno tra gli impiegati della Farnesina. "Non spetta a me giudicare il ministro degli Esteri della Repubblica italiana. Ma alla Farnesina - scherza Friedman - circola una battuta. 'Finalmente abbiamo un ministro che parla l'inglese come l'italiano'". Battuta seguita da un mix di risatine e imbarazzo. Lo stesso imbarazzo che proverà Di Maio la prima volta che dovrà "spikkare" in inglese.

E che farà provare alla maggior parte degli italiani.

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