"Al Nord, non solo al Sud, se non arrivano flussi regolari di immigrati, le produzioni rimangono nei campi". Il ministro dell'Agricoltura Teresa Bellanova, ospite di Omnibus su La7, ha rilanciato il refrain tanto caro alla sinistra secondo cui bisogna importare i migranti perché "ci sono lavori che gli italiani non vogliono più fare".
L'esponente di Italia Viva, poi, ha attaccato la manifestazione del centrodestra in piazza San Giovanni. "Io la rispetto quella piazza però dico che la soluzione non è individuare il nemico", dice la Bellanova ammettendo le criticità del mondo delle aziende e le colpe di uno Stato che "spesso si è distratto" e non ha capito come e dove fare gli investimenti pubblici. Ma "in quella piazza si continuava ad individuare il nemico. E il nemico è sempre quello che sta peggio di noi. Il nemico è l'immigrato, il diverso, il povero".
La piazza che vorrebbe la Bellanova, invece, è quella inclusiva e che ama l'integrazione, l'accoglienza e la politica dei porti aperti. "Ci sono tante criticità, ma noi insieme ce la dobbiamo fare perché non possiamo alimentare il rancore", dice col buonismo tipico della sinistra radical chic. E il suo discorso termina con l'elogio della Leopolda dove, al contrario di piazza San Giovanni "abbiamo detto che dobbiamo parlare anche a quelle aziende che non vedono gli immigrati come nemici".
In pratica la Bellanova non ha avanzato nessima ricetta economica per incentivare lo sviluppo delle piccole imprese agricole che potrebbero aiutare i giovani italiani ad uscire dalla disoccupazione. La soluzione è sempre e solo quella di accogliere quanti più migranti destinati a diventare manovalanza a basso costo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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