Ma Berlino rincara la dose: "Trump ci sta indebolendo"

Il ministro degli Esteri tedesco: presidente miope Londra: "Solo insieme si vince contro il terrorismo"

Ma Berlino rincara la dose: "Trump ci sta indebolendo"

Il giorno dopo le parole bomba della Merkel è un punzecchiarsi stizziti e irritati. La distanza tra Germania, Stati Uniti e Inghilterra è innegabile. Fin troppo chiara la Realpolitik della Cancelliera. «Finiti i tempi in cui ci si poteva fidare, noi europei dobbiamo prendere il nostro destino nelle nostre mani». Oggi ci si guarda attorno, guardinghi anche tra vicini perché ormai quelle frasi pesano e sono destinate a fare la differenza. Il giorno dopo, il portavoce della Cancelliera ci tiene a ribadire il concetto: «È un'atlantista convinta», ha detto Steffen Seibert. La Germania insomma è per parlare chiaro, le due sponde dell'Atlantico per parlarsi devono farlo chiaro proprio perché «i recenti incontri hanno mostrato una serie di queste differenze».

Le relazioni con gli Stati Uniti sono molto importanti per la cancelliera e la Germania continuerà a lavorare per rafforzarle, ha aggiunto Seibert. Ma a rincarare la dose è stato poi il ministro tedesco degli Esteri, il socialdemocratico Sigmar Gabriel, ancora più critico verso gli Stati Uniti, dicendo che stanno tramontando come nazione importante. Le azioni del presidente americano Donald Trump «indeboliscono» l'Occidente, mentre le sue politiche «miopi» danneggiano gli interessi europei. «Chiunque acceleri i cambiamenti climatici indebolendo la protezione ambientale - afferma il capo della diplomazia di Berlino - chi vende più armi nelle zone di conflitto e non vuole risolvere politicamente i conflitti religiosi mette a rischio la pace in Europa». A intervenire anche il candidato socialdemocratico alla cancelleria, Martin Schulz, secondo il quale Trump agisce da «bullo». «Sin dal 1945, prima l'Urss e poi la Russia hanno tentato di dividere la Germania dagli Usa. Grazie a Trump, Putin ce l'ha fatta», ha intanto twittato la columnist del Washington Post Anne Applebaum.

Ma le parole della Merkel hanno toccato nel profondo anche Londra. Il suo invito all'Europa continentale a tornare padrona «del suo destino» e a non «dipendere più completamente» dagli Usa e dalla Gran Bretagna, specie nel dopo Trump e del dopo Brexit non cade nel vuoto. Amber Rudd, ministra dell'Interno del governo conservatore di Theresa May, ha replicato a stretto giro dai microfoni della Bbc sottolineando come Berlino e Bruxelles non possano pensare di prescindere sulla collaborazione degli alleati, in particolare in materia di «sicurezza». «Mentre avviamo i negoziati per lasciare l'Ue, siamo in grado di rassicurare la Germania e gli altri Paesi europei di voler restare un partner forte nella difesa e nella sicurezza, oltre che, speriamo, nel commercio», ha detto Rudd stizzita.

«Possiamo assicurare la signora Merkel - ha insistito punzecchiando la cancelliera tedesca - che noi puntiamo a una relazione speciale a livello paneuropeo per far sì di restare tutti al riparo dal terrorismo» estero e interno. Si era già capito dagli sguardi nelle foto.

«Teso», così era stato definito l'incontro a marzo alla Casa Bianca tra Angela Merkel e Donald Trump. Oggi quella distanza è stata esplicitata e di mezzo c'è anche la Gran Bretagna con la Brexit. Riposizionarsi. È la parola d'ordine del futuro.

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