Berlusconi amaro: «Quando declassavano il mio governo succedeva il terremoto»

Berlusconi amaro: «Quando declassavano il mio governo succedeva il terremoto»

RomaIl doppio binario, i giudizi delle agenzie di rating un tempo usati come una clava e ora minimizzati, la percezione dell'emergenza a senso unico non alternato. Silvio Berlusconi, in una intervista ad Affari Italiani si toglie qualche sasso lino dalla scarpa . E fa notare la differenza di trattamento mediatico riservato al suo governo e a quello di Matteo Renzi.

«Con noi al governo ogni alzata di sopracciglio delle agenzie di rating provocava terremoti politici e feroci campagne di stampa». «Detto questo» - prosegue - «non consideravo allora e non considero oggi le agenzie di rating come il Vangelo, ma in questo caso Stan dard & Poor's non ha fatto altro che fotografare la grave situazione del nostro Paese. Ricordo che era un declassamento annunciato. Sei mesi fa S&P , pur pessimista, aveva sospeso il giudizio in attesa di vedere all'opera il governo Renzi».

L'ex premier non è stupito dal verdetto e dal nuovo downgrade. «È una presa d'atto di quello che è sotto gli occhi di tutti: le riforme promesse, in campo economico, in concreto realizzano poco o nulla». Inoltre anche all'interno dello stesso Pd «esiste una forte componente contraria a ogni effettiva modernizzazione». Berlusconi è convinto che il tetto del 3% di deficit sia «un parametro deciso in un'epoca diversa, nella quale la crisi» non era immaginabile. Ma sforarlo «sarebbe inutile e pericoloso». La vera preoccupazione è per il futuro della moneta unica. «Una implosione è una «prospettiva realistica». L'euro però «potrebbe salvarsi», se la Bce iniziasse a fare da «prestatore di ultima istanza», se «immettesse liquidità nelle situazioni di crisi», se «operasse per svalutare l'euro fino alla parità con il dollaro». La proposta di Berlusconi? La «doppia circolazione monetaria», perché l'alternativa «è il fallimento dell'euro, come conseguenza della miopia della classe dirigente europea».

Spostandosi sul fronte interno Berlusconi ribadisce l'intenzione di dare sostanza parlamentare alla sua proposta di abbattimento della pressione fiscale.

«Depositeremo in Parlamento una riforma complessiva del sistema di prelievo, introducendo la flat tax, uguale per tutti, al 20%, con un'esenzione totale fino a 13mila euro. In 38 Paesi funziona benissimo e anche in Italia consentirà a tutti di pagare meno, e renderà più difficile e meno conveniente evadere le tasse».

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