Quirinale 2015

Berlusconi, ancora deluso da Matteo, deciderà stamattina

L'amarezza per il comunicato di Renzi, troppo scarno e arrivato tardi

Berlusconi, ancora deluso da Matteo, deciderà stamattina

B erlusconi è amareggiato e deluso. Il giorno dopo la coltellata renziana la ferita sanguina ancora. Ma ora si tratta di decidere «che fare». Giornata da ottovolante dove ieri ha dominato l'1, X, 2. Berlusconi, dopo aver lasciato l'istituto Sacra famiglia di Cesano Boscone intorno alle 13.30, era orientato sul «1», ossia l'Aventino: non solo non votare Mattarella ma uscire dall'Aula in modo da rendere evidente sia la sua contrarietà al metodo utilizzato dal premier sia stanare i dissidenti. I parlamentari che fanno riferimento a Fitto, infatti, riunitosi in un ristorante vicino a Montecitorio, fanno sapere che sono pronti a votare scheda bianca per «senso istituzionale»; in realtà sono pronti a fare i «franchi soccorritori» votando Mattarella. Paradosso: proprio loro, ipercritici sul Nazareno, alla fine darebbero una mano a Renzi sul capo dello Stato.

Nella baraonda s'innesta il problema di Alfano & C: Area popolare (Ncd e Udc) esclude l'ipotesi aventiniana. Peggio: in tanti già escono allo scoperto dicendo di votare Mattarella, di ceppo democristiano come molti di loro. In prima fila, ovviamente, i siciliani: questioni isolane. A questo punto, l'asse faticosamente costruito da Alfano e Berlusconi si incrinerebbe immediatamente. Anche perché Alfano ha un problema in più: «Come faccio, io ministro dell'Interno, a non partecipare al voto per eleggere il capo dello Stato?».

Intanto, mentre Berlusconi è in perenne contatto con i big del partito per decidere il da farsi, in Forza Italia è psicodramma: ogni singolo parlamentare ha una sua visione che va dal «a questo punto meglio convergere tutti su Mattarella, intestarci l'elezione e rimanere in gioco» al «Renzi si voti da solo il capo dello Stato e tutto il resto. Andrà a sbattere molto presto». I nervi sono tesi, tesissimi. Ecco quindi l'ipotesi «X»: restare sulla scheda bianca manifestando la propria contrarietà al metodo Renzi. È la tesi che sembra prevalere in un pomeriggio schizofrenico: «Forza Italia voterà scheda bianca alla quarta votazione, così come ha deciso ieri sera all'unanimità l'assemblea dei grandi elettori, svoltasi alla presenza del presidente Berlusconi», dicono i capigruppo Brunetta e Romani, in perenne contatto con l'ex premier. La controindicazione è quella di non riuscire a garantire che tutti i forzisti, nel segreto dell'urna, si attengano alla direttiva della «bianca». Girano voci che metà partito possa votare Mattarella. Secondo il Cavaliere, però, sono «voci messe in giro a regola d'arte per condizionare il voto». Di certo c'è che i renziani stanno facendo pressioni sugli alfaniani: «Votatelo anche voi». Michaela Biancofiore è della tesi che Renzi non sia così certo dei numeri e suggerisce di andare al «vedo». Ma la diga alfaniana è ormai un colabrodo. Tanti convergeranno su Mattarella. 

Alfano, in evidente difficoltà, assieme a Cesa, Verdini e Gianni Letta, prova a convincere il leader di Forza Italia: «Presidente, a questo punto è meglio dire di sì a Mattarella: se da Renzi arrivasse un segnale, un solo segnale...». Alfano, quindi, corre dal premier: «Matteo, fai un appello pubblico... Fai in modo che il capo dello Stato non venga eletto in modo così divisivo». Il ministro dell'Interno ha bisogno di appiglio per convergere su Mattarella.

L'appello arriva e Alfano ci sta. Ma il Cavaliere? Di primo acchito è deluso anche da quello: si aspettava qualcosa di più e invece niente. Solo quattro righe striminzite e un po' retoriche. Il Cavaliere è delusissimo dalla spregiudicatezza del premier ma in ogni caso valuta il da farsi. Resta fermo all'«X» ma si affaccia anche l'ipotesi del «2»: votare tutti insieme Mattarella. Una decisione difficile da prendere ma soprattutto dolorosa visto il calcio negli stinchi ricevuto da Renzi. «Non è certo di buon umore», ammette Giovanni Toti che poi spiega: «Come abbiamo detto non abbiamo nulla contro Mattarella ed infatti per una questione di sensibilità istituzionale voteremo scheda bianca. Si tratta di un gesto di garbo in più». E ancora: «Mi sembra un appello francamente tardivo».

Ma la notte è lunga.

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