Coronavirus

Berlusconi, dimissioni vicine "Perché io ancora ricoverato?"

Forse già domani il Cav potrebbe lasciare il San Raffaele Bernini: "È stupito di dover restar ancora in ospedale"

Berlusconi, dimissioni vicine  "Perché io ancora ricoverato?"

Secondo i sanitari del San Raffaele di Milano, le condizioni di Silvio Berlusconi consentono un deciso ottimismo. A confortare i medici è sopratutto la graduale ma costante ripresa del presidente di Forza Italia. E non si escludono le sue dimissioni già all'inizio della prossima settimana. Non c'è, però, soltanto il bollettino dei medici a raccontare un decorso incoraggiante per il leader azzurro. Anna Maria Bernini, capogruppo al Senato di Forza Italia, lo ha sentito al telefono e non nasconde il suo ottimismo. «Alive and kicking, vivo e pulsante - racconta la Bernini -. Si stupiva che lo tenessero ancora in ospedale: Perché sono ancora ricoverato? Gli ho ricordato che ha avuto il Covid e, quindi, deve avere la pazienza necessaria a guarire».

In attesa del ritorno a casa del presidente, la squadra azzurra serra le file per l'ultimo miglio di campagna elettorale. Stefano Caldoro continua a rincorrere il governatore uscente Vincenzo De Luca. Non nei sondaggi, bensì nel tentativo di ottenere da questi un confronto diretto e davanti a un pubblico. «Anche a casa sua, se vuole», scrive su Twitter il candidato del centrodestra per la poltrona di governatore della Campania.

La campagna elettorale per le Regionali si incrocia sempre più spesso con il dibattito sulle emergenze prodotte a livello nazionale dalla diffusione del Coronavirus. E proprio ieri la Bernini ha ricordato la difficoltà che incontra il Pd a far accettare al suo alleato di governo l'utilizzo dei fondi del Mes per aiutare un settore vitale come la sanità. «La timida apertura di Gualtieri - ha ricordato la Bernini, durante un tour elettorale nei comuni marchigiani a sostegno dei candidati azzurri - è stata subito bocciata dai Cinque Stelle, un teatrino destinato a proseguire nei prossimi mesi mentre sanità e scuola avrebbero bisogno come il pane dei 37 miliardi disponibili. In questa situazione surreale, il ministro dell'Economia si arrampica sul Mes, ma al prossimo Ecofin i nodi verranno al pettine».

Dalla campagna elettorale in Liguria, dove il centrodestra spinge per la riconferma del governatore Giovanni Toti, unico candidato del centrodestra a battersi contro un avversario (Ferruccio Sansa) espressione della coalizione che guida il Paese, Mariastella Gelmini tratteggia alcuni dei punti cardine del programma elettorale che giocoforza potrebbero essere trasferiti anche a livello nazionale. «Del programma di centrodestra mi piace sottolineare, perché è nel dna della nostra coalizione e nel programma di Forza Italia - ha spiegato la capogruppo alla Camera degli azzurri durante un comizio a Rapallo -, l'attenzione ai meno fortunati, ai disabili e il rilievo dato al tema della famiglia. Lo sapete bene anche voi: la Liguria è una delle regioni più anziane d'Italia. Senza figli non c'è futuro, ma perché ci siano figli e futuro serve una politica per la famiglia, servono servizi, serve un nuovo welfare». «È per questi obiettivi che Forza Italia c'è - ha aggiunto - e ha messo in campo un progetto ampio, più ampio dei nostri confini politici, aperto alla società civile e ad altri soggetti. Con il governo di centrodestra la Liguria ha fatto enormi passi avanti. Ma altri devono essere fatti e li potrete fare il 20 settembre premiando il buon governo».

Dal palco di Bari dove i big della coalizione presentavano il candidato Raffaele Fitto, Tajani è tornato a parlare dell'emergenza economica in Puglia e del fatto che non si può sottostare al ricatto dell'ambiente e della salute per riqualificare e rilanciare il polo siderurgico tarantino. «La produzione dell'acciaio non può essere eliminata.

Bisogna sì bonificare ma non frenare la produzione» ha detto ricordando che l'emergenza Covid ha sottratto soprattutto al Sud tanti posti di lavoro».

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