Tre i punti all'ordine del giorno. Ma così intrecciati che le soluzioni del primo posso a catena illuminare anche gli altri due. Crisi internazionale, crisi energetica e decreto Sostegni sono quindi tre aspetti diversi dello stesso problema del quale si è parlato ieri ad Arcore dove Silvio Berlusconi, prima di partecipare a una riunione dei leader del Ppe ha visto i vertici di Forza Italia. «Siamo fortemente preoccupati per il precipitare della situazione in Ucraina - conferma Berlusconi al termine della riunione cui hanno preso parte il coordinatore nazionale Antonio Tajani, la senatrice Licia Ronzulli, i capigruppo Annamaria Bernini e Paolo Barelli, i ministri Mara Carfagna, Mariastella Gelmini e Renato Brunetta - Una preoccupazione, la nostra, che riguarda pure le conseguenze che potrebbero ricadere sul sistema economico sotto forma di ulteriori rialzi del prezzo, già insostenibile, dell'energia e dell'inflazione».
È il momento, questo, di mettere in campo tutte le forze diplomatiche per scongiurare la deriva bellica. «Forza Italia - recita il comunicato diffuso al termine della riunione - mette in campo la sua autorevolezza e le sue relazioni internazionali, in seno soprattutto al Ppe, per favorire una soluzione pacifica». È il momento della realpolitik, come suggeriva ieri mattina il senatore Maurizio Gasparri. - «La realpolitik valga anche per Putin. Non può valere solo, come è accaduto, di recente per la Cina - ha spiegato Gasparri in Aula nel corso del dibattito seguito all'informativa del ministro Di Maio - Serve capacità politica per affrontare la crisi in corso che peraltro non è un inedito della storia. Serve lo spirito di Pratica di Mare che vide protagonista assoluto il presidente Berlusconi». Forza Italia ribadisce, insomma, il suo attaccamento ai valori atlantici ed europei, ma intende procedere «secondo una via più pragmatica». «La nostra linea - spiegano fonti azzurre - è a favore di sanzioni graduali e commisurate mantenendo aperto il dialogo».
Sul fronte del sanzioni il centrodestra offre tra l'altro tre posizioni distinte. La Meloni infatti le accetta «a patto che siano davvero efficaci e che colpiscano quelli che devono colpire e non noi stessi». Più sfumata la presa di posizione del leader del Carroccio. «Le sanzioni sono sempre l'ultima delle possibilità - commenta Matteo Salvini - da seguire perché gli italiani sono quelli che ci vanno di mezzo più di altri».
La riunione degli azzurri è servita anche per fare il punto sull'agenda del governo Draghi e sui referendum. In merito ai quali il partito di Berlusconi si dice impegnato garantirne il successo. «Solleciteremo - spiega il leader azzurro - il parlamento a mettere mano a una buona riforma che restituisca ai cittadini il diritto a processi giusti e a un trattamento umano in carcere. Forza Italia continuerà a sostenere questo governo, nato da una nostra intuizione, con lealtà e con un approccio concreto e propositivo fino alla fine della legislatura».
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