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Berlusconi esclude maggioranze diverse: "Siamo incompatibili con queste sinistre"

Il Cavaliere chiarisce la strategia di Fi. Il vertice Salvini-Tajani-Meloni prepara un pacchetto di proposte comuni per la legge di Bilancio

Berlusconi esclude maggioranze diverse: "Siamo incompatibili con queste sinistre"

Una maggioranza diversa? «È davvero impossibile. Siamo diversi dai nostri alleati ma incompatibili con queste sinistre. Noi siamo i soli portatori dei grandi principi e dei valori su cui si basa la civiltà occidentale. Non svenderei mai i nostri 25 anni di storia per una manovra politica di breve respiro».

Silvio Berlusconi interviene al Maurizio Costanzo Show e fa cadere per l'ennesima volta le interpretazioni di chi vorrebbe Forza Italia pronta a fare da ruota di scorta al governo Conte. La scintilla che rilancia il dibattito è l'intervento di Goffredo Bettini che sul Corriere della Sera dichiara che «lo stato eccezionale che stiamo vivendo sospende la normalità della politica», aprendo di fatto la porta agli azzurri. In realtà, però, al di là delle periodiche manifestazioni di intenti, il dialogo tra maggioranza a e opposizione anche sulla sola legge di bilancio, stenta a decollare. Se al Pd non dispiace la proposta arrivata dagli azzurri di scriverla insieme alle opposizioni, prevedendo un doppio relatore - riuscendo così magari anche a spaccare il centrodestra - i Cinquestelle chiudono decisamente la porta, con Vito Crimi che puntualizza che «la legge di Bilancio è l'atto di indirizzo politico più importante del governo. Quindi la deve scrivere la maggioranza». E ieri pomeriggio Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani si sono visti per fare il punto sulla situazione, confrontarsi sui provvedimenti economici e coordinare l'azione in Parlamento in vista della discussione della Legge di Bilancio, con una proposta comune. Un incontro in cui è emersa anche la soddisfazione dei leader della Lega e di Fdi per le parole con il leader di Forza Italia al Costanzo Show ha allontanato le sirene governative.

In questo contesto Berlusconi - che ieri ha ufficializzato la nomina di Lucio Malan quale membro del Coordinamento di presidenza - ci tiene a fare chiarezza. «Il nostro atteggiamento convinto e responsabile consiste nella nostra disponibilità a suggerire a maggioranza e governo quello che è utile e necessario per il Paese». Il presidente di Forza Italia non fa polemiche e non alza il tiro contro il governo per le possibili chiusure. «Nessuno ama la libertà più di me, ma cosa significa libertà in questo momento, lasciare circolare una malattia? Da liberale credo che l'unica limitazione alla libertà sia quella giustificata dalla salvaguardia di altre libertà più importanti, la mia libertà finisce dove inizia la tua. L'importante che queste limitazioni durino lo stretto necessario e che non sia il governo a decidere ma il Parlamento». Limitazioni che non devono, però, far venir meno la capacità di guardare al futuro con ottimismo. «L'Italia ce la farà. È l'ora più difficile ma gli italiani hanno dimostrato capacità straordinarie fin dal dopoguerra. Dobbiamo trarre una lezione importante: nulla è acquisito per sempre, né la libertà né il benessere. L'intero Occidente uscirà indebolito e questo ci esporrà ancora di più alle sfide come quella che viene dalla Cina. Dobbiamo essere pronti, consapevoli che la posta in gioco è la nostra libertà».

Alle parole di Bettini risponde con una apertura di principio Mariastella Gelmini. «Le sue parole sono di assoluto buonsenso», dice. «Serve la forza e il coraggio di superare logiche ordinarie di contrapposizione - spiega l'ex ministro -. Ciò non significa confondere i ruoli, di maggioranza o di opposizione.

Forza Italia ha dato la sua disponibilità, confermando la propria collocazione all'opposizione e dentro la coalizione di centrodestra: per uscire dal dibattito però ora è necessario che Conte e M5S escano dall'ambiguità».

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