Berlusconi a europarlamentari collegati in remoto: "Serve intesa tra Paesi Ue"

Berlusconi ha riunito gli europarlamentari di Forza Italia e Gruppo Ppe, in vista del prossimo Consiglio Ue: "Serve un intervento rapido". La Gelmini: "FI non farà la stampella al governo"

Berlusconi a europarlamentari collegati in remoto: "Serve intesa tra Paesi Ue"

Silvio Berlusconi ha riunito gli europarlamentari di Forza Italia e Gruppo Ppe, per una riunione da remoto, in vista del Consiglio europeo, durante il quale si discuterà degli aiuti Ue all'Italia, per l'emergenza Covid-19.

Il Cavaliere ha parlato in video chat con i rappresentanti di Forza Italia a Bruxelles, tutti collegati tramite computer. Tra loro c'era anche Antonio Tajani, numero due del partito. FI ha giudicato "inefficaci e insufficienti gli interventi messi in campo dal governo italiano a partire dal 'decreto liquidità'".

Per fronteggiare l'emergenza coronavirus serve, invece, un'intesa tra i Paesi dell'Unione europea sui "recovery bond". Secondo quanto riferiscono le agenzia, Berlusconi ha sottolineato la "necessità che l'Unione europea metta in campo misure per limitare la diffusione del virus, per promuovere la ricerca del vaccino e, sin da subito, per sostenere le economie". Inoltre, secondo fonti azzurre è stata sottolineata la necessità di un "intervento rapido per evitare che gli Stati più deboli dal punto di vista finanziario paghino un prezzo più alto in termini di crescita e di competitività relativa. In questo senso sarebbe auspicabile una intesa tra i Paesi per la creazione dei recovery bond".

Inoltre, Forza Italia chiede anche la garanzia per la sicurezza dei lavoratori, valutando però "la riapertura di alcuni settori come l'edilizia e l'agricoltura, cominciando dalle aree d'Italia meno colpite dai nuovi contagi". Infine, gli eurodeputati riuniti in video conferenza hanno auspacato un "intervento straordinario per sostenere il settore del turismo, anche valutando di ricorrere a finanziamenti a fondo perduto".

"Stiamo con gli italiani", ha sottolineato la capogruppo di Forza Italia alla Camera, Mariastella Gelmini, dopo l'informativa del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, precisando di non voler essere la "stampella" del governo, ma rimanendovi "distinti e distanti". La Gelmini ha rivendicato di essere stati "i primi con Silvio Berlusconi e Antonio Tajani ad incalzare le istituzioni europee". E sul Mes ha aggiunto: "se sarà senza condizioni siamo disponibili ad andare a vedere le carte, perchè forse a questo Paese anche i 36 miliardi del Mes, se sono senza condizioni, possono servire".

Infine, la capogruppo di Forza Italia ha rivendicato al Parlamento un ruolo "da protagonista delle decisioni e non da passacarte": "Abbiamo una pazienza quasi infinita- conclude la Gelmini- non siamo permalosi e andremo avanti per incalzarvi, per avere risposte per l'Italia, ma abbiamo timore che la stessa pazienza non ce l'abbiamo italiani".

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