Ius soli, la vittoria di Trump. Limiti ai tribunali nazionali

La Corte suprema: "I giudici inferiori non possono fermare gli ordini sulla cittadinanza". Diritto in costituzione salvo. Donald: "Avanti per abolirlo"

Ius soli, la vittoria di Trump. Limiti ai tribunali nazionali
00:00 00:00

Donald Trump mette a segno una grande vittoria su uno dei temi a lui più cari, quello dello ius soli. La Corte Suprema ha deciso di limitare il potere dei giudici dei tribunali inferiori di sospendere le decisioni del presidente americano che, nel primo mese del suo ritorno alla Casa Bianca, ha annullato il diritto di cittadinanza per chi nasce negli Stati Uniti, misura immediatamente finita al centro di dure battaglie legali, essendo lo ius soli protetto dalla Costituzione. I nove saggi hanno appoggiato la richiesta del tycoon di ridimensionare i provvedimenti a livello nazionale che per mesi hanno bloccato il divieto imposto dall'amministrazione di concedere automaticamente la cittadinanza ai figli di immigrati clandestini e visitatori stranieri nati negli Usa, autorizzando l'ordine esecutivo di Trump ad entrare in vigore in alcune aree del Paese.

"Vittoria enorme alla Corte Suprema", esulta il comandante in capo su Truth, e poi, parlando ai giornalisti alla Casa Bianca, dice che i giudici "hanno salvato la divisione dei poteri, è una sentenza importantissima, e una vittoria monumentale per la Costituzione". "Il diritto di cittadinanza per nascita era un legge fatta all'epoca per i figli degli schiavi, non per i turisti o i milioni di persone che vengono negli Stati Uniti per partorire", continua, affermando che pure "i cartelli della droga hanno usato lo ius soli per fare entrare gente molto cattiva negli Usa".

La sentenza dell'Alta Corte è contenuta in 119 pagine e mostra l'ennesima spaccatura fra i saggi, con i sei conservatori che hanno votato a favore e i tre liberal contrari. "Alcuni sostengono che l'ingiunzione universale fornisca alla magistratura un potente strumento per controllare il potere esecutivo, ma i tribunale federali non esercitano una supervisione generale, risolvono casi e controversie in conformità con l'autorità del Congresso ha loro conferito. Quando un tribunale conclude che il potere esecutivo ha agito illecitamente, la risposta non è che il tribunale debba a sua volta eccedere i suoi" poteri, scrive Amy Comey Barrett, una dei tre togati conservatori nominati da Trump. Esattamente contrario il punto di vista dei giudici progressisti, con Sonia Sotomayor che parla di "una farsa per lo stato di diritto". "Lo stato di diritto non è scontato in questo paese, né in altri - sottolinea - È un precetto della nostra democrazia che durerà solo se coloro che, in ogni ambito, saranno abbastanza coraggiosi, lotteranno per la sua sopravvivenza. Oggi la Corte abdica al suo ruolo vitale in questo sforzo". A suo parere, "nessun diritto è sicuro in questo nuovo regime giuridico. Ora la minaccia è per la cittadinanza per diritto alla nascita. Domani un'amministrazione diversa potrebbe tentare di sequestrare armi da fuoco a cittadini rispettosi della legge o impedire ai fedeli di diverse religioni di riunirsi a pregare". Infatti, pur se con la sua decisione l'Alta Corte non è entrata nel merito della costituzionalità dello ius soli, limitandosi a esprimersi sul potere dei tribunali che hanno bloccato il divieto imposto dal tycoon, la sentenza è destinata ad avere un impatto ben maggiore, ampliando di fatto il potere esecutivo.

Il prossimo capitolo è atteso in autunno quando, come precisa la ministra della Giustizia Pam Bondi, arriverà la decisione finale sullo ius soli.

Nel frattempo, alcuni gruppi per i diritti degli immigrati hanno rapidamente fatto pressione su un giudice federale che in precedenza aveva bloccato la politica, affinché si esprima in modo simile attraverso una diversa via legale lasciata aperta dalla Corte, ossia la possibilità dei querelanti di ottenere un ampio risarcimento attraverso azioni collettive.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica