È un Capodanno in famiglia quello che Silvio Berlusconi trascorre nella villa di Arcore, insieme alle persone a lui più vicine e a un gruppo ristretto di amici. Una serata di festeggiamento a cui segue una mattinata di auguri, saluti cordiali e riflessioni politiche, come avviene ad esempio in una lunga conversazione telefonica con il primo ministro russo, Dmitry Medvedev con cui il presidente di Forza Italia si sofferma sulla situazione internazionale e sull' «incredibile errore e sulla miopia» dimostrata dall'Unione Europea attraverso il rinnovo automatico delle sanzioni contro la Federazione Russa dello scorso 18 dicembre. La segreteria di Berlusconi riceve circa duecento telefonate di auguri e ad Arcore arriva anche un vassoio di babà a forma di Vesuvio, una trovata particolarmente apprezzata dall'ex premier. Con i dirigenti del suo partito con cui si intrattiene al telefono, Berlusconi torna a riflettere sul rilancio di Forza Italia in vista delle Amministrative. L'esigenza di rimettere mano al partito è sentita sempre più come una priorità, così come la necessità di accelerare il reclutamento di nuova classe dirigente e rinnovare il personale politico. Berlusconi sta anche studiando nuovi modelli per reperire risorse economiche per l' attività politica, così come ricorre sempre più spesso nei suoi ragionamenti l'intenzione di aumentare le presenze televisive e la presenza comunicativa. Un ritorno sulla ribalta mediatica che dovrebbe prendere corpo dopo l'Epifania, così come c'è la volontà di riprendere a girare l'Italia e tastare il polso del territorio. Non è un caso che Berlusconi pochi giorni fa si sia esposto in una telefonata a una convention organizzata a San Vitaliano dal deputato campano Paolo Russo, promettendo una imminente visita a Napoli.
In ogni caso l'ex premier a tutti i suoi interlocutori mostra decisione, motivazione e non nasconde la volontà di «cambiare marcia», perché «non possiamo accontentarci delle nostre percentuali attuali». Altro tema ricorrente l'intenzione di accendere i riflettori sui tanti bluff renziani, semplicemente sottolineando lo scarto tra promesse, realtà virtuale e parallela della propaganda governativa e i numeri reali. In particolare dalle parti di Arcore non è passato inosservato il flop del Jobs Act con quelle duemila assunzioni a tempo indeterminato pagate a caro prezzo dai contribuenti, con i circa tre miliardi di sgravi.Infine come ogni inizio anno c'è spazio per gli auspici e per una speranza, la più sentita, ovvero che la Corte di Strasburgo possa restituirgli nei prossimi mesi la piena agibilità politica. La sentenza inizialmente attesa per ottobre è stata spostata in avanti, presumibilmente nel prossimo mese di maggio. Berlusconi è convinto che i giudici non potranno non riconoscere le tante crepe presenti nell'impianto della sentenza di condanna per la vicenda dei diritti tv. Nel mirino del ricorso non c'è solo la retroattività della legge ma anche la sproporzione tra la pena inflitta e le sue conseguenze politiche, nonché la ferita alla sovranità popolare inferta con l' estromissione dal Parlamento.
«Per il nostro partito e per la democrazia nel nostro Paese» dice Deborah Bergamini «nel nuovo anno ci aspettiamo che possa arrivare quanto prima la sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo per ristabilire giustizia, non solo nei confronti del presidente Berlusconi ma anche dei tanti milioni di italiani che continuano a sostenerlo e a cui è stato impedito di votarlo».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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