"Sono fuori dalla politica, sono incandidabile, ma resto in campo per amore dell'Italia". Lo ha detto Silvio Berlusconi alla presentazione del libro "Madri" di Myrta Merlino.
"Mia madre era la più contraria alla mia discesa in campo", ricorda il Cavaliere, "Alle tre di notte finimmo la riunione, io andai al letto ma non riuscivo a prendere sonno visto che tutti erano contrari al fatto che io facessi politica. Mia madre quando andò via passò davanti alla nostra vecchia casa che chiamava la casa della felicità, tornò ad Arcore e venne in camera mia mi abbracciò e mi disse di fare politica... da lì sono iniziati i miei guai".
Poi ha parlato di Matteo Renzi: "Se mi somiglia? Può darsi",ha detto, "Io lo pensavo davvero e io pensavo che con il patto del Nazareno si arrivasse ad un ammodernamento del Paese ma poi Renzi introdusse 17 modiche, la riforma del Senato è un pasticcio. Renzi voleva il patto del Nazareno per costruire qualcosa che andava bene a lui. Poi ci fu discordanza sul capo dello Stato che doveva essere Amato ma poi cambiarono il nome il giorno dopo. Per me non c'era la grazia ma il ritorno all'agibilità politica. Io sono incandidabile attraverso una sentenza incredibile prodotta da un collegio di giudici che secondo un magistrato erano un plotone di esecuzione contro cui abbiamo presentato ricorso".
E sono proprio le riforme costituzionali nel mirino di Berlusconi: "Renzi si è costruito un sistema che deve andare bene solo per lui. Un vero e proprio regime", spiega il leader di Forza Italia, "Siamo in Paese servo di un regime illegittimo, Renzi è lì contro la volontà degli elettori. Mette uomini suoi ovunque, come alla guardia di finanza, è un regime vero".
Altro capitolo, quello delle unioni civili, sulle quali Forza Italia lascerà libertà di voto: "Anche per quanto ci riguarda pur essendo noi sempre aperti al riconoscimento dei diritti di tutte le coppie, in questa situazione ci siamo trovati a confrontarci su posizioni diverse", racconta però Berlusconi, "Una maggioranza del partito era contraria al ddl Cirinnà perché è fatto male, ma la decisione finale è stata quella di lasciare libertà di voto. Di fronte a queste situazioni credo che dobbiamo lasciare il diritto alle persone di fare come credono e di seguire la propria strada e di avere uno Stato che non si oppone". Ma avverte il governo: "Questo testo deve essere modificato, non è una cosa scontata il voto in Parlamento. Mi auguro ci siano modifiche per un'approvazione di tutte le parti in causa.
Il Cav non risparmia neanche un affondo ai Cinque Stelle: "Sono ragazzi che si
preparano poi vanno dal conduttore e gli dicono quali domande fare",ha detto, "Si presentano bene e hanno portato il Movimento dal 22,6% al 27% e con il ballottaggio vincerebbe M5s perchè gli elettori della Lega li voterebbero".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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