Berlusconi non si fida: dal premier solo un bluff

Il leader di Fi scettico sull'annunciata abolizione di Imu e Tasi: farà come con le promesse sui debiti della Pa. Romani: «Il taglio andrebbe bene, ma Renzi non dice dove troverà le coperture»

Berlusconi non si fida: dal premier solo un bluff

Berlusconi resta scettico di fronte all'annuncio di Renzi di eliminare le tasse sulla prima casa, dall'Imu alla Tasi. Il tema è particolarmente sensibile tra gli azzurri visto che il Cavaliere, dell'abolizione dell'allora Ici, ne ha sempre fatto una vera e propria bandiera. A parole, quindi, andrebbe benissimo lo sgravio fiscale sul mattone; nei fatti, tuttavia, bisognerà vedere se e come il premier ha intenzione di approvarlo. Paolo Romani, al Giornale , ammette: «Il provvedimento andrebbe benissimo e noi lo abbiamo sempre sostenuto; mentre la sinistra ha sempre detto che era una misura demagogica. Ci fa piacere se Renzi riesca a fare quello che abbiamo sempre detto noi; peccato che il premier non dica ancora dove troverà i soldi per le coperture necessarie». Sarebbero 30 i miliardi di mancati introiti se saltassero Imu e Tasi sulla prima casa. Dove recuperare tanto denaro? Troppo vago dire attraverso la spending review . Ecco perché, nello stretto entourage del Cavaliere, si derubrica la sparata di Renzi a «libro dei sogni». Brunetta mette il dito nella piaga e afferma: «Renzi vuol farlo in deficit, come chiara mossa di compiacenza verso il ceto medio, ma non ha le risorse, perché la sua politica economica è andata e va in tutt'altra direzione: è nemica del ceto medio. E questa contraddizione gli impedirà di andare oltre l'annuncio, si fermerà al solito bluff, salvo dare la colpa all'Europa, ai gufi eccetera». Non solo: l'ex premier ricorda pure che Renzi promise di restituire entro settembre dell'anno scorso un terzo dei 68 miliardi alle imprese creditrici della Pubblica amministrazione. Ne sono arrivati solo 16 miliardi. Ergo, dice Brunetta, «Renzi la smetta con annunci e promesse. Gli italiani non ne possono più». Anche Alessandro Cattaneo non è tenero con il premier: «Renzi non fa che imitare quanto il governo Berlusconi fece per davvero in passato con l'abolizione dell'Ici. Il problema, tuttavia, è che Renzi si limita da mesi agli annunci. Fatti non se ne sono visti».

Nessuna indulgenza, quindi, da parte degli azzurri più che mai in linea con il pensiero del Cavaliere: «Del premier non c'è da fidarsi». Opposizione a 360 gradi. Questa la linea decisa al consiglio nazionale del partito lo scorso 4 agosto; ribadita qualche giorno fa in un vertice con i big del partito a villa Certosa. Nessun appoggio al premier, quindi; né sulla politica economica né sulle riforme. In serata il governatore ligure Giovanni Toti rilancia l'idea della mobilitazione di tutto il centrodestra contro le politiche economiche e l'immigrazione proposta da Matteo Salvini. E proprio in vista della partita del nuovo Senato, che entrerà nel vivo il prossimo 8 settembre, Paolo Romani serra le fila dei suoi uomini convocando una riunione dei senatori proprio per quella data. Novità non ce sono: Berlusconi resta fermo sulle sue condizioni. È disposto a ragionare ma solo se cambia il modo di elezione dei senatori e se si rivede l'Italicum con il premio alla coalizione. Anche perché, lo rileva un sondaggio di Euromedia research per Panorama , la coalizione di centrodestra sarebbe davanti a quella renziana per 31,5% a 30,6%.

Berlusconi, prima di affrontare il nodo delle candidature alle prossime Amministrative (confermato l'appuntamento per il 10 settembre con tutti i coordinatori regionali, ndr ), si occupa anche di immigrazione.

Su questo tema c'è stato un lungo colloquio telefonico con Joseph Daul, presidente del Ppe, che ha voluto sentire l'opinione del Cavaliere. E sulla questione è in arrivo un documento ufficiale del leader di Forza Italia al quale sta lavorando in queste ore. La sintesi: la Ue deve farsi carico del problema e sostenere campi profughi fuori dai confini.

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