Roma - «Oggi, come allora». A 10 anni dal sisma in Abruzzo Silvio Berlusconi ricorda l'impegno preso «in quella stessa tragica mattinata: in nessun caso avremmo abbandonato le persone che avevano perso tutto nel terremoto». Nell'immediato, dice il leader di Forza Italia, «realizzammo un progetto ambizioso che restituì in fretta speranza e alloggi ai cittadini sfollati», ma non è finita. Perché adesso che il centrodestra ha ripreso la guida della regione c'è «la stessa determinazione per far ripartire l'Abruzzo dopo anni di immobilismo».
Il Cavaliere, candidato capolista alle elezioni europee, è ormai in campagna elettorale e l'Italia viene tappezzata dai suoi manifesti che chiedono il voto a Fi «per cambiare l'Europa», nel Ppe che è e rimarrà il partito di maggioranza nel parlamento europeo. «Siamo un partito indispensabile per il nostro Paese sin da quando impedimmo alla sinistra comunista, nel '94, di conquistare il potere», dice Berlusconi al telefono, parlando con il congresso provinciale degli azzurri a Cosenza, dal sindaco Mario Occhiuto, che sarà candidato governatore della Calabria, a Jole Santelli, vicesindaco e coordinatore regionale. Anche con la stagione dei congressi provinciali il partito cerca di «svegliare» gli elettori e far capire che «ogni voto in più a Fi avvicina la caduta del governo e conferma che il centrodestra è la vera maggioranza naturale fra gli italiani», come ha detto il leader in un'intervista all'Adnkronos.
Quello sul governo gialloverde è «il peggiore giudizio possibile» e l'obiettivo del pressing è sempre il vicepremier Matteo Salvini, alleato nel centrodestra. L'annuncio che presto andrà in visita ai cantieri della Tav, nel Piemonte dove il centrodestra conta di vincere con il candidato-governatore azzurro Alberto Cirio, suona come una sfida al governo e alla Lega sessa. «La vicenda della Tav - sottolinea il leader di Fi - è il simbolo delle contraddizioni e della paralisi di questo governo, ma i cantieri bloccati o mai partiti sono moltissimi, da sud a nord. I 5 Stelle non si rendono conto e la Lega non può o non vuole imporsi».
Il piano per l'Europa, che ha forti ripercussioni anche sull'Italia, passa per l'alleanza che si costruirà dopo il voto di maggio. «Berlusconi - dice il vicepresidente azzurro, Antonio Tajani, a L'intervista di Maria Latella su Skytg24 - vuole che ci sia un'Europa diversa, che cambi. Dipende da Salvini cosa vuole fare. Berlusconi vuole un sovranismo europeo, non un sovranismo nazionale». Il presidente del Parlamento europeo spiega che per rendere possibile una coalizione tra popolari, sovranisti e conservatori, di cui fa parte FdI, Salvini dovrebbe «convergere di più verso il centro», cioè il Ppe. «O ci uniamo - sottolinea - o siamo destinati a perdere nel confitto globale e la Lega condannata all'isolamento e all'ininfluenza in Europa, proprio come il M5s».
Berlusconi e Tajani hanno al fianco i vertici dei popolari, il presidente Joseph Daul e il candidato alla Commissione Ue, Manfred Weber, venuti in Italia per appoggiare la campagna elettorale. Quest'ultimo, in realtà, esclude un'alleanza con i sovranisti e guarda piuttosto verso socialisti, liberali e verdi, ma il Cavaliere vuole far andare le cose diversamente.
Il suo progetto è costruire un'alternativa alla sinistra in Europa, recuperare la Russia e rafforzare l'Occidente perché contrasti la sfida con il modello cinese. «Questo - dice - è il progetto che cercherò di portare avanti, con la mia esperienza e con l'autorevolezza di cui ancora godo nel Ppe».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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