Berlusconi sbarca in Europa Missione: super mediatore

Il Cavaliere a Bruxelles accolto dal Ppe che gli chiede di trattare con Salvini sugli equilibri nel Parlamento

Berlusconi sbarca in Europa Missione: super mediatore

Tornato in Pista? «Sono sempre stato in pista». Silvio Berlusconi è di nuovo nella sua casa europea da eletto, titolare di uno dei seggi più pesanti in termini di voti. Negli ultimi due anni ha già preso parte al tradizionale vertice del Partito popolare europeo che precede il Consiglio Ue, ma ieri il leader azzurro è arrivato a Bruxelles nella veste di deputato europeo italiano più votato, leader di Forza Italia, che è ancora una delle componenti più importanti del gruppo parlamentare.

Un breve vertice in un hotel della capitale belga con gli altri leader dei partiti centristi dell'Unione per dare l'investitura definitiva del partito allo Spitzenkandidat Manfred Weber. È lui l'unico candidato alla presidenza della commissione europea del Ppe. «Abbiamo stabilito una strategia e come gruppo più importante del Parlamento: chiederemo il presidente della Commissione, cioè il capo del governo Europeo». La novità di ieri è che i popolari guidati dal francese Joseph Daul e dallo stesso Weber hanno deciso di non accettare candidature di compromesso. Negli ultimi tempi si era parlato di Margrethe Vestager, attuale commissario alla concorrenza o comunque di nomi che potessero essere graditi al gruppo Alde, i liberali che sono cresciuti alle ultime elezioni grazie all'ingresso del partito En Marche! del presidente francese Emanuel Macron. Ma per il momento i popolari non cedono.

Impossibile, ha spiegato il presidente di Forza Italia, lasciare la porta aperta anche ad altri candidati popolari, visto che il partito ha fatto il nome dell'esponente Csu, la costola bavarese della Cdu, mesi fa. «È un fatto di democrazia mantenere Weber candidato». Senza contare che «è il migliore, una persona seria, umile, preciso e intelligente».

Durante la riunione, Berlusconi si è intrattenuto con Daul, il giovane popolare spagnolo Pablo Casado, con il greco Kyriakos Mitsotakis. Poi con lo stesso Weber, ricordando il recente viaggio in Italia. Weber, in tempi non sospetti, rilasciò una intervista al Giornale nella quale si appellava al leader di Forza Italia affinché prendesse le redini della coalizione di centrodestra. La fine di una stagione di gelo. Ieri il leader degli azzurri ha chiesto al Ppe di dedicare un intero vertice «per parlare di quello che il mio Paese ha subito negli ultimi venticinque anni».

Berlusconi durante il suo intervento ha messo a disposizione dei popolari alle prese con la nuova legislatura la sua esperienza. Il partito gli ha assegnato un compito ufficioso: convincere Matteo Salvini a convergere sulla candidatura di Weber. Da tempo l'esponente popolare tedesco viene indicato come un candidato che non dovrebbe spiacere ai sovranisti. Ha da sempre un buon legame con l'Italia. Un'opinione del Belpaese migliore di quella di tanti compagni di viaggio di Salvini che fanno capo all'Enf, (Europe of Nations and Freedom). Non è il tentativo di iscrivere Salvini ai popolari che è emerso dai retroscena nei giorni scorsi, semmai di riportare Salvini nel centrodestra.

Berlusconi non ha nessuna preoccupazione per l'esito delle elezioni. I popolari restano maggioranza nell'Europarlamento, Forza Italia resta centrale in Italia, la Lega sbaglia a restare con i Cinque stelle: «L'italia ha una maggioranza di centrodestra l'anima dell'Italia è di centrodestra, continuare con questo governo è un tradimento del sentimento degli italiani».

Il governo e Salvini sbagliano anche sulla Lettera di chiarimenti sul debito pubblico eccessivo che arriverà a giorni da Bruxelles. La lettera «è un fatto automatico, non una decisione». Salvini, poi, ha commesso un fallo di reazione: «Se vuoi trattare con qualcuno perché si convinca delle tue proposte devi stabilire con lui un clima di cordialità, stima e magari anche amicizia. Battere i pugni sul tavolo e magari dire che si deve parlare con il presidente della Commissione prima delle dieci perché poi è sbronzo, è il modo peggiore di cercare accordi».

Chiaro il messaggio.

L'Italia deve ottenere dall'Europa non solo la clemenza sul debito pubblico accumulato in passato, ma anche il via libera alla legge di Bilancio 2020. Difficile farlo stando ai margini della politica europea, senza i popolari, più facile farlo con una coalizione di centrodestra.

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