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Berlusconi sbarca in laguna: "Paghino i grandi del mondo"

La proposta del Cavaliere, in città per verificare i danni dell'alta marea: «Le grandi opere sono indispensabili»

Berlusconi sbarca in laguna: "Paghino i grandi del mondo"

Venezia - Mentre Venezia fa il conto dei danni dopo l'acqua alta record, l'ex premier Silvio Berlusconi sbarca nella città lagunare, come aveva annunciato, per essere vicino ai veneziani in questo momento drammatico. Accompagnato dal sindaco Luigi Brugnaro e dall'ex ministro Renato Brunetta, il Cavaliere armato di stivali di gomma è sbarcato ieri mattina in piazza San Marco. Appena messo piede a terra si rivolto a due gondolieri che erano sull'imbarcadero: «Complimenti, voi vivete in paradiso ma ogni tanto anche il paradiso conosce momenti difficili».

Una visita durata oltre due ore e che ha visto Berlusconi stringere la mano e salutare tanti turisti e curiosi che affollavano la piazza ancora immersa nell'acqua alta. Con i piedi a bagno, l'ex premier ha raggiunto prima Palazzo Ducale e poi il Patriarcato, sempre circondato da una folla di giornalisti. «Venezia è una delle capitali del mondo, uno dei pilastri della storia dell'Occidente, quindi penso che tutti abbiano l'interesse e la voglia di fare ciò che è necessario per preservarla al meglio», ha esordito, affermando che bisogna coinvolgere anche entità internazionali nell'interesse di Venezia. «Io penso che se ci fosse una spesa di 200 milioni, tre quarti di questa potrebbe essere sostenuta dai singoli Stati, che poi si guarderebbero uno con l'altro per non fare brutta figura, e un quarto circa da privati», ha proposto Berlusconi. «Il grosso della spesa, però credo debba essere versato dei più grandi Stati del mondo». Alla domanda se anche lui come imprenditore abbia intenzione di contribuire, l'ex premier ha risposto «sì, certamente sì, ci sto pensando».

È ancora presto per poter quantificare i danni causati dalla mareggiata, il sindaco della città parla di centinaia di milioni. «Ho invitato Berlusconi perché con le amicizie e le relazioni che ha a livello internazionale riusciremo a spiegare all'Europa e al mondo le difficoltà di Venezia e come proteggerla», ha detto Brugnaro. «Qui gli effetti dei cambiamenti climatici si vedono prima. E per questo tutto il mondo ci guarda. Non si tratta di difendere solo Venezia intesa come una città, importante quanto vuoi, ma si tratta di difendere la nostra dignità nazionale».

Berlusconi ha avuto parole di elogio per Brugnaro. «Non faccio nessun annuncio, ma nei lunghi discorsi che sono intervenuti tra me e il vostro sindaco ho visto in lui una visione che guarda molto lontano, che pensa non solo a Venezia e al Veneto ma che si estende all'Italia e pensa agli italiani che amano la libertà e vogliono restare». Alla domanda se il sindaco di Venezia potrebbe diventare il suo successore, l'ex premier ha replicato: «Me lo auguro perché è un imprenditore, è il sindaco di una città bellissima, è un uomo di sport».

«Si devono sbloccare assolutamente le grandi opere. Hanno avuto una sosta incomprensibile legata ai convincimenti assurdi di un partito che oggi è al governo», ha detto il leader di Forza Italia. «Ma dalle ultime notizie che io ho, anche da rappresentanti di questo partito, pure i Cinque Stelle hanno capito che bisogna rimettere mano a tutto ciò che è rimasto fermo perché il Paese e gli italiani lo vogliono». D'altronde, Berlusconi ha sottolineato che questa emergenza darà una spinta fondamentale per terminare il Mose. «Deve essere realizzato, non manca praticamente nulla, bisogna farlo immediatamente. Purtroppo, ha giocato il comportamento dei signori dei Cinque Stelle soprattutto del precedente ministro delle Infrastrutture con la sua contrarietà di base contro qualsiasi opera pubblica», ha ribadito. Sicuramente causa dei ritardi è stata anche l'inchiesta giudiziaria sui lavori. «Ma oggi questo è alle spalle.

Oggi c'è soltanto la volontà politica di continuare con i finanziamenti che mancano e di togliere di mezzo le difficoltà burocratiche».

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