Berlusconi scuote il Ppe: "L'Europa è minacciata dagli egoismi nazionali"

Il leader azzurro a Zagabria per il congresso che incorona Tusk. Il nodo delle Regionali

Berlusconi scuote il Ppe: "L'Europa è minacciata dagli egoismi nazionali"

È il polacco Donald Tusk, presidente uscente del Consiglio europeo, il numero uno del Ppe e Silvio Berlusconi, a Zagabria appunto per il congresso dei popolari che ieri l'ha eletto, spiega che «il Ppe ha idee, risorse e uomini per far rinascere il sogno europeo, messo oggi in pericolo dagli egoismi nazionali».

Arrivando nella capitale croata il leader di Forza Italia twitta: «Come gruppo di centrodestra siamo impegnati a creare un'Europa più forte e più vicina alla sua gente» e Tusk nel suo primo discorso annuncia la lotta al «populismo irresponsabile».

La sera prima della partenza, a Palazzo Grazioli, Berlusconi ha incontrato Matteo Salvini e a Zagabria, rispondendo ai giornalisti, assicura che «la coalizione è unita sul programma». Con la Lega, dice l'ex premier, «condividiamo tutti i principi generali del liberalismo e anche quelli che noi come Fi portiamo avanti della tradizione cristiana, della tradizione europeista, garantista e liberale». I due leader hanno discusso dell'opposizione comune al Conte bis. «Non si può scommettere su un governo così - spiega Berlusconi-, che vede insieme delle forze politiche in modo innaturale e che con questa finanziaria ha mostrato di non sapere trovare una soluzione condivisa dalla propria maggioranza in parlamento, una maggioranza che non aiuta le imprese e le famiglie, che non sostiene il lavoro, che è più tasse e più spesa pubblica e che fa male all'Italia e agli italiani». Per il Cav, però, non è detto che i giallorossi reggano poco al potere. «Peggio per noi!», esclama, rimproverando gli italiani per come hanno votati. «Sono attaccati fortemente alle loro poltrone, temono che andando a votare diventerebbero minoranza parlamentare e non andrebbero più al governo e quindi certamente cercheranno di durare il più possibile, malgré-nous».

Il terzo punto sul tavolo tra Berlusconi e Salvini riguardava le elezioni regionali del 26 gennaio, quelle in Emilia Romagna, dove Berlusconi si è impegnato a fare campagna elettorale dalla prossima settimana per sostenere Lucia Borgonzoni e quelle in Calabria, dove ancora non c'è accordo sul candidato governatore. «Abbiamo parlato - conferma il Cav - dei candidati regionali ancora da decidere. Dovremo fare un incontro della coalizione con FdI per prendere una decisione definitiva». Spetta a Fi indicare il nome, ma sul sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, la Lega ha posto il veto, per i suoi guai giudiziari e anche sul fratello Roberto, vicepresidente del gruppo alla Camera. L'incontro è stato interlocutorio, ma in settimana bisogna trovare il candidato gradito a tutti.

A Zagabria Berlusconi si trova tra i principali leader europei, compresa la neo presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. A chi gli chiede che consiglio vorrebbe darle, il Cav replica: «Non ha bisogno di consigli, è brava». Poi ricorda di averla finora sostenuta e conclude: «Speriamo di poter andare avanti in questa totale armonia e sintonia». La sera l'ex premier va a cena appunto con la von der Leyen e la sua principale sponsor, la cancelliera Angela Merkel.

Oggi è previsto l'intervento nell'Arena Zagreb del leader di Fi e anche l'elezione, da parte dei 2000 delegati, dei 10 vicepresidenti. Tra i quali il Cav ha candidato l'ex presidente azzurro del parlamento europeo Antonio Tajani, che già è uno dei vice di Joseph Daul, al vertice del primo gruppo nell'emiciclo di Bruxelles.

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