Roma - La telefonata rassicurante arriva a Palazzo Grazioli nel mezzo della giornata più incerta della crisi politica. «E allora, Matteo, che mi dici?». Silvio Berlusconi non sente da giorni l'alleato Salvini e il segnale è positivo. «Che vuoi che ti dica, qui è il caos, si capisce poco. Ma stai tranquillo, mi muovo sempre nel perimetro del centrodestra», è il succo della risposta del leader leghista.
Il Cavaliere allarga le braccia, mentre racconta la conversazione allo stato maggiore riunito in via del Plebiscito. Come dire: «Tanto ormai è tutto nelle sue mani, aspettiamo e vediamo». Per ora, sembra che il segretario del Carroccio non voglia rompere la coalizione, anche se lavora con il M5S. E frena Luigi Di Maio che ripropone il governo Conte senza Savona, insistendo sul voto. Non a luglio, quando soprattutto al Nord tutti sono in vacanza, ma in autunno.
Come ci si arriverà è da vedere, con il premier incaricato Cottarelli in stand by, ma il Cavaliere tira un sospiro di sollievo. Reimbarcarsi in una campagna elettorale, battendo le spiagge per parlare alla gente che non guarda la tv e al massimo è raggiungibile via sms, non lo alletta. Alcuni suoi consiglieri, però, l'avvertono che più tempo passa e più Salvini rafforza le mire egemoniche sul centrodestra e può imporre condizioni pesanti.
Su una cosa, comunque, Berlusconi e il leader leghista sono d'accordo: scavallare almeno agosto. Con Fi, l'ex premier vuole avere qualche mese per prepararsi alle elezioni, tirare fiato e buttar giù una strategia. Già se ne parla, nella riunione con Gianni Letta, Niccolò Ghedini, i capigruppo Anna Maria Bernini e Mariastella Gelmini, il portavoce Giorgio Mulè, i collaboratori Licia Ronzulli e Alberto Barachini, delle modalità e del messaggio centrale della nuova campagna elettorale. «Deve presentare Fi come la forza più equilibrata e moderata, in grado di proteggere i risparmiatori e di rassicurare l'Europa», è l'idea.
Nella Lega c'è un certo nervosismo. Il leader ha la posizione più intransigente, tira la corda sul governo con i 5S e preme per le urne. Altri cercano di ammorbidirlo, per fare la prova di governo, spiegano che così Di Maio darà a lui la colpa del fallimento. Lo avrebbe raccontato ieri Giancarlo Giorgetti a pranzo con l'amico Roberto Occhiuto, vicecapogruppo di Fi alla Camera.
Il messaggio alla Lega viene dal presidente dell'Europarlamento Antonio Tajani, che sul Corriere dice: «Uscire dall'euro è una sciocchezza, sarebbe un danno incommensurabile. Sono convinto che il centrodestra esiste ancora e mi auguro che Salvini capisca che non ha nulla a che vedere con Di Maio e Di Battista». E Deborah Bergamini assicura: «Il rapporto con Salvini non è in discussione». Invece, per Giorgia Meloni che offre l'appoggio ad un governo giallo-verde, «la disistima è totale», dice uno dei più vicini al Cav.
Tanti imprenditori del Nord riversano su Berlusconi il loro allarme, lui stesso sa bene i danni economici che già stanno facendo 87 giorni di incertezza.
«Il presidente - spiega la Gelmini - è preoccupato e sconcertato per come si sta evolvendo la crisi, che ha un riflesso sui mercati e rischia di colpire i risparmi, le pensioni e i mutui degli italiani. Ed è un po' perplesso su come si stanno muovendo le diverse forze politiche».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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