Berlusconi: "Siamo al servizio dell'Italia non del governo delle 4 sinistre"

In collegamento telefonico a Live, Silvio Berlusconi spiega come è possibile far ripartire il Paese: "FI è responsabile"

Berlusconi: "Siamo al servizio dell'Italia non del governo delle 4 sinistre"

"Buonasera Barbara". Inizia così l’intervista al presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, ai microfoni di Live-Non è la D’Urso su Canale5. "Quanto reggerà il governo giallorosso?" "Il peggior difetto della politica italiana è quello di sentirsi sempre al centro dell’attenzione, quello di credere che il teatrino della politica sia la cosa più importante. Il premier, Giuseppe Conte, dice di non temere di cadere? Agli italiani non interessa il suo destino, ma di avere una mano concreta. E di questo ci occupiamo". Per Berlusconi i nostri concittadini desiderano sapere quando usciranno dalla crisi. "Aiutare le imprese a riprendersi dalla pandemia, da una catastrofe che il governo non sta risolvendo. Questo vogliamo fare. E ci riusciremo".

La conduttrice chiede se sia pronto a collaborare con questo governo. La risposta è netta. "Collaborare con Conte? Desideriamo soltanto mettere le nostre competenze non al servizio di questo o quel governo, ma vogliamo aiutare l'Italia. Siamo e restiamo al servizio degli italiani"."Se questo per qualcuno vuol dire alleanza con queste 4 sinistre, allora non conosce la mia storia", chiosa Berlusconi. "Per essere chiari, non voglio sostenere il governo delle 4 sinistre. Sarei un pazzo. Non sono sceso in campo 26 anni fa per puntellare questo esecutivo". Poi il Cav si sofferma sulla situazione europea: "L’Europa sta facendo la cosa giusta. Il Recovery fund ci farà arrivare centinaia di miliardi. Poi il Mes, la Bei, il fondo Sure per la cassa integrazione. Infine c’è la Banca centrale europea che acquista i nostri titoli di stato. Saremmo persi con questa Unione".

Sull’estate che verrà Berlusconi è chiaro. "Ci sono delle chiusure, ad esempio per il turismo. Ma siamo il Paese più bello e invidiato del mondo. Sono gli altri a dover venire da noi, non noi da loro". Poi la conduttrice chiede: "Cosa farebbe se fosse al governo? Le prime tre cose che le vengono in mente". "Innanzitutto, una drastica riduzione delle tasse. La sospensione per il 2020 di tutti i pagamenti nei confronti dello Stato. Un grande piano casa, grandi infrastrutture, far ripartire i cantieri. Riforma della giustizia, la burocrazia, la sanità. Poi sovvenzioni alla moda, alla cultura, allo spettacolo".

"Come sono i rapporti tra lei, Giorgia Meloni e Matteo Salvini?" "Da parte nostra c’è un rapporto di assoluta lealtà con gli alleati, in una coalizione che è fatta da forze politiche diverse, con stili e storie diverse. Non siamo un partito unico. Si discute, come è giusto che sia, e poi si decide insieme. Sulle Regionali c’è da molto tempo un accordo complessivo sulle candidature e il centrodestra vince se è unito. Non siamo un partito unico, come ho detto. E noi, come Forza Italia, siamo una componente essenziale per vincere".

"Ieri è stato approvato il decreto scuola. Pensa che i bambini siano stati dimenticati?" "La scuola è il più clamoroso degli effetti nefasti del dilettantismo dei 5 Stelle. Sono incompetenti, degli improvvisati. E pensare che a loro spetta la responsabilità dei nostri figli fa rabbrividire. Questo decreto scontenta tutti: dagli studenti, passando ai genitori, fino ai sindacati. Il governo delle 4 sinistre non capisce che la scuola paritaria è il baluardo della libertà e del pluralismo per il nostro Paese".

Infine, il futuro. "È pronto per il Quirinale?" "Oggi al Colle c’è il presidente Sergio Mattarella che sta facendo un buon lavoro con passione e competenza.

Dentro di me c’è una sola grande speranza: che gli italiani riconoscano i miei meriti e siano consapevoli di quanto male e quante ingiustizie mi hanno fatto. Questa è una cosa a cui tengo particolarmente per il futuro".

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