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Bianchi a caccia di voti: "Con me governatrice reddito regionale in Lazio"

La candidata M5s si aggrappa alla bandiera grillina: "Immaginiamo assegno di 500 euro"

Bianchi a caccia di voti: "Con me governatrice reddito regionale in Lazio"

Tele reddito. La conduttrice di Rai 1 Donatella Bianchi si è trasformata in un'amazzone del sussidio bandiera dei grillini. La proposta della candidata del M5s alla presidenza della Regione Lazio, in piena campagna elettorale, è di quelle che non passano inosservate. «Il Lazio è la terza Regione per beneficiari del reddito di cittadinanza. Tra sei mesi i percettori non avranno più nulla, con me alla presidenza la Regione farà partire subito una misura di sostegno al reddito basso», dice Bianchi a Coffee Break su La7. Un reddito di cittadinanza in sedicesimo, su base regionale. L'ex volto televisivo di Linea Blu si porta avanti, offrendo dettagli sulla misura studiata dai pentastellati. «I fondi ci sono. L'assegno che immaginiamo si aggira intorno ai 500 euro. Il tema oggi è dare ai cittadini una speranza», dichiara Bianchi. Una Conte in miniatura.

Parole che fanno capire come la campagna mediatica sia stata orchestrata insieme al leader Giuseppe Conte e al suo Staff. Il tutto in una regione, il Lazio, dove i Cinque Stelle corrono in solitaria. Contro il centrodestra guidato da Francesco Rocca, certo. Ma soprattutto contro il Pd e il Terzo Polo, coalizione che sostiene l'ex assessore alla Sanità di Nicola Zingaretti Alessio D'Amato. E il punto politico dell'idea del reddito di cittadinanza regionale sta tutto nella competizione, nazionale, tra i grillini e i dem. Mentre D'Amato rilancia sul suo sì al termovalorizzatore, Bianchi cavalca la bandiera del grillismo. La candidata di Conte va a caccia di voti a sinistra e non a caso ricorda che il Lazio è la terza Regione per numero di percettori del sussidio. «C'è una povertà dilagante e un grande disagio sociale. Il lavoro va riqualificato e rilanciato, attraverso la connessione tra domanda e offerta. La soluzione è la ripartenza del lavoro e il superamento del divario tra uomini e donne», continua l'aspirante governatore in quota M5s.

Un atteggiamento di sfida che irretisce i vertici del Pd, alle prese con una difficile fase congressuale. «Conte anche alle regionali punta a far vincere il centrodestra e ci riuscirà», sospira un deputato dem romano. La competizione a sinistra è resa plastica dal filotto quotidiano di dichiarazioni degli stellati laziali contro il termovalorizzatore voluto da D'Amato.

Bianchi parla di «rilancio dell'occupazione su base regionale». E anche qui basta unire i puntini per scorgere i segnali di una lotta fratricida tutta a sinistra. Proprio a inizio novembre scorso la Cgil romana e del Lazio aveva lanciato l'allarme povertà, in seguito a un dossier del sindacato «rosso» sulle dichiarazioni dei redditi a Roma e provincia. La Cgil denunciava una crescita vertiginosa delle famiglie con reddito zero dal 2016 al 2021. Marciare divisi e colpire uniti. Dalla politica nazionale alle sfide nelle regioni, Conte sembra sempre più determinato a perseguire il suo sogno di Opa sulla sinistra. Lo dimostra la grinta con cui il M5s sta conducendo la sua battaglia in Lazio. Ma qual è l'obiettivo dell'avvocato di Volturara nella regione che era governata da Zingaretti? In ambienti pentastellati l'asticella per la Bianchi è fissata intorno al 20%. Con un risultato del genere, o addirittura superiore, l'ex premier punta a sottomettere a livello nazionale il Pd che verrà.

Lo scenario ideale è sempre lo stesso: arrivare a fare da federatore dei progressisti, spinto dalla crescita del M5s nei sondaggi.

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