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Biden, la sfida a Trump parte da Rocky

Il candidato Dem vola nei sondaggi. Appello all'unità dalla scalinata di Philadelphia

Biden, la sfida a Trump parte da Rocky

New York Joe Biden sale sul ring delle primarie e lo fa dal luogo simbolo di un cult movie a stelle e strisce come Rocky. «Corro per la Casa Bianca per ripristinare l'anima della nazione, Donald Trump è un divider in chief, un presidente che vuole dividere il paese». Per il primo bagno di folla che dà il via alla sua campagna elettorale, l'ex vice presidente Usa sceglie Philadelphia, città simbolo della storia americana, dove fu adottata la Dichiarazione di Indipendenza, e parla a pochissima distanza dalla iconica «Rocky Steps», la scalinata dell'Art Museum. Biden, che nella città della Pennsylvania ha scelto di stabilire il suo quartier generale, spiega chiaramente che non governerà gli Usa «con il pugno chiuso, e che un leader può combattere per il proprio paese anche tendendo la mano agli altri». Per questo il suo appello è a tutti, «democratici, repubblicani, indipendenti».

Durante il comizio, l'ex braccio destro di Barack Obama ribadisce che agirà nel solco dell'eredità del 44esimo presidente, con il quale ha condiviso otto anni alla Casa Bianca. «Dobbiamo unire il paese e dialogare con tutti, il compromesso non è una parolaccia», chiosa, sottolineando che Obama «è una persona straordinaria» ed è stato un presidente «con carattere, coraggio, visione». Durante il comizio, poi, attacca duramente Trump, accusandolo di dividere gli americani e di distruggere la reputazione degli Stati Uniti nel mondo: «Se l'America vuole un presidente che vomita odio non ha bisogno di me, perché già ne ha uno che lo fa», tuona. «So che Trump si prende il merito per la crescita economica, ma in realtà ha ereditato questa economia dall'amministrazione Obama-Biden», aggiunge.

Per ora l'ex vice presidente vola nei sondaggi: secondo la media calcolata dal sito specializzato RealClearPolitics domina sugli avversari delle primarie dem con un vantaggio di 22,7 punti sul diretto inseguitore, il senatore del Vermont Bernie Sanders (39,1% contro 16,4%). Mentre, secondo la proiezione dell'ultim'ora di Fox News, stacca il tycoon di 11 punti (49% a 38%). In realtà non tutti i dem sono sicuri che sia lui il vero anti-Trump, e c'è chi ricorda come nel 2015, prima che partisse la stagione delle primarie, Jeb Bush tra i repubblicani era in testa in tutte le rilevazioni ed era visto come l'indiscusso front runner, mentre la sua corsa è terminata con una debacle e l'umiliazione subita da The Donald.

Biden, dal canto suo, lancia l'allarme sul rischio di una deriva dell'America nelle mani dell'attuale amministrazione: «La minaccia alla nostra democrazia è reale. In questo momento la cosa più importante è tornare tutti insieme e battere Trump». E lancia un chiaro segnale ai democratici, soprattutto alla nuova generazione che sta spostando il partito sempre più a sinistra: «Molti dicono che più siamo arrabbiati e meglio è - dice -.

Ma io non la penso così, dobbiamo unire il Paese, non contribuire a dividerlo».

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