Bimba immunodepressa E così per proteggerla si vaccina l'intera classe

L'iniziativa in una scuola primaria: il virus dell'influenza potrebbe esporla a gravi rischi

Bimba immunodepressa E così per proteggerla si vaccina l'intera classe

Il gesto di solidarietà che risponde ai dibattiti di piazza sui vaccini: tutti i bambini di una classe di una scuola primaria di Baone in provincia di Padova, ai piedi dei Colli Euganei si sono fatti vaccinare per tutelare la salute di una compagna di classe immunodepressa. Lei che invece non può farlo perché il suo sistema immunitario è compromesso e il virus stagionale potrebbero portarle un grave rischio, tale da metterne a repentaglio la sua incolumità. Oggi che il tema dei vaccini non è mai stato così centrale, e qui dove in tutta la regione è forte la presenza di anti-vaccini, dove nel 2017, a Venezia, un folto e agguerritissimo gruppo di no vax scese in piazza, davanti alla stazione ferroviaria, per dire no all'obbligo dei vaccini, in un Veneto resistente, in cui a maggio i bambini non vaccinati i cui i genitori non avevano neppure preso un appuntamento «tattico» per una prima iniezione erano più di 85 mila.

Ma questa è una storia diversa: invece di isolare il singolo, di allontanare, ecco che entra in gioco la partecipazione. L'idea che arriva così, quasi per caso, parlandone, tentando per un attimo di essere nei panni di questa bambina che non ha difese, mettersi dalla parte di genitori che soffrono perché la paura anche dell'influenza dev'essere terribile, ma l'emarginazione anche di più. E allora eccola l'idea che coinvolge e fa diventare squadra: vaccinarsi in gruppo per erigere un «muro» tra lei e l'influenza, rafforzare quella che in termine medico viene definita «immunità di gregge». I bambini, i loro genitori e le maestre che scelgono di farlo questo vaccino contro l'influenza che alla ragazzina può salvare la vita. Se infatti nella popolazione vi sono alti livelli di copertura vaccinale, questa impedisce la circolazione di virus e batteri, quindi vengono protette dall'infezione anche le persone che, per il loro quadro clinico, non possono essere sottoposte a vaccinazione.

Il personale sanitario del Servizio vaccinazioni dell'Ulss 6 Euganea ha provveduto a vaccinare 20 bambini e bambine, di circa 8 anni, 3 insegnanti e un gruppo di genitori, in tutto una trentina di persone. «In un mondo spesso concentrato sull'interesse personale, questi bambini insieme alle loro famiglie e ai loro insegnati ci insegnano che all'altro, a quello che evangelicamente viene definito il prossimo ovvero al nostro compagno di banco, al nostro vicino di casa, al nostro dirimpettaio di scrivania, si può donare il nostro tempo, la nostra attenzione, la nostra capacità di capire, facendoci carico del senso della comunità e del suo benessere.

Gesti come questo - ha detto il Direttore Generale dell'Ulss 6 Euganea, Domenico Scibetta - hanno una grande importanza nel concreto, ma anche un significativo valore simbolico: ci fanno ben sperare per il futuro, un futuro abitato da uomini e donne consapevoli della bellezza e dell'utilità di essere cittadinanza attiva. Grazie di cuore per questo atto di solidarietà, strumento di prevenzione e di equità».

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