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L'ultimo blitz di Draghi sui diritti Lgbt. Rabbia di Fdi: "Grave"

Nel Consiglio dei ministri di mercoledì è arrivato il via libera alla “strategia nazionale Lgbt”. Dai congedi parentali per i genitori dello stesso sesso agli incentivi per chi assume transgender: ecco cosa prevede

L'ultimo blitz di Draghi sui diritti Lgbt. Rabbia di Fdi: "Grave"

Una delle ultime zampate del governo Draghi riguarda il mondo Lgbt, una mossa che non è particolarmente piaciuta a Fratelli d’Italia. Nel corso del Consiglio dei ministri di mercoledì, l’esecutivo ha varato la strategia nazionale Lgbt. Un dossier che stava a cuore al presidente del Consiglio uscente, riporta Repubblica: il piano è valido fino al 2025 e prevede una serie di interventi “vincolanti”.

Cosa prevede il pacchetto Lgbt

Il testo è stato scritto in accordo fra diversi ministeri, ha assicurato il ministro Bonetti: nella cabina di regia politica “c’erano i rappresentanti degli enti locali e 60 associazioni”. Un processo molto condiviso, secondo la titolare delle Pari opportunità: “La strategia è triennale, ci viene chiesta dall'Europa anche ai fini di finanziamenti per progetti specifici. È vincolante”.

La strategia nazionale Lgbt prevede congedi parentali per i genitori gay e incentivi alle aziende che assumono transgender. Tra gli interventi vincolanti, il “doppio libretto” universitario per transgender, misure di contrasto agli “effetti negativi dei trattamenti di conversione (teorie riparative) per i minori Lgbt" e l’inserimento nei contratti collettivi di lavoro di "norme anti-discriminatorie per gli omosessuali".

FdI contro Draghi

Il blitz di Draghi è stato interpretato come uno sgarbo all’interno di Fratelli d’Italia. La responsabile Pari opportunità Isabella Rauti ha parlato di una questione di metodo: "Giudico grave che il governo uscente presenti una strategia nazionale pluriennale alla vigilia della nascita di nuovo esecutivo e di un nuovo Parlamento". Anche Eugenia Roccella non ha lesinato critiche al premier uscente. Per l’ex portavoce del Family Day, neo eletta con FdI, si tratta di una mossa scorretta e insensata: “La strategia nazionale serve ad applicare in Italia le norme Ue, varate nel 2020. Il governo ha avuto 2 anni di tempo, farlo ora, a pochi giorni dall'avvicendamento, è solo una trovata pubblicitaria, perché non si possono prendere impegni per il governo successivo”. Ma il partito della Meloni ha le idee chiare: il piano sarà ritoccato.

“Ricominceremo tutto da capo, con la nostra linea”, la conferma di Roccella.

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