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Il blitz del governo spiazza i 5 Stelle. Parte dalla giustizia il patto della spigola

Tregua in Toscana tra Grillo e Conte. L'ex premier in trincea sulla prescrizione.

Il blitz del governo spiazza i 5 Stelle. Parte dalla giustizia il patto della spigola

L'ordine di Mario Draghi è categorico: il pacchetto Cartabia sulla riforma del processo penale va chiuso e approvato (alla Camera dei deputati), senza modifiche, entro fine luglio. Il provvedimento dovrebbe approdare in Aula il giorno 23: gli emendamenti del governo, che modificano l'impianto della riforma Bonafede sul processo penale, sono arrivati ieri nella commissione Giustizia di Montecitorio presieduta dal grillino Mario Perantoni. Draghi punta sul fattore tempo: il blitz spiazza i Cinque stelle. Ma si deve chiudere in fretta. Prima che inizi il semestre bianco (3 agosto) quando il Parlamento rischia di trasformarsi nel Vietnam. Il calendario è definito: per martedì è fissato il termine per la presentazione dei subemendamenti alle proposte del governo, venerdì si svolgeranno nuove audizioni. Poi la palla passerà all'Aula per il via libera. Nel M5s la battaglia sulla giustizia diventa il battesimo di fuoco per il nuovo corso.

Il pranzo di Bibbona tra Grillo e Conte sigla la tregua in casa grillina. L'ex premier si muoverà con maggior agibilità e potrà sferrare l'attacco contro l'esecutivo. La tensione nei gruppi parlamentari è altissima. Il lodo Cartabia non piace, il giudizio è quasi unanime. Nella strategia di Conte sono due le opzioni sul tavolo. L'avvocato chiederà un incontro (forse già lunedì) a Draghi, mettendo sul piatto una modifica al lodo Cartabia: un sub emendamento che salvi gran parte dell'impianto della riforma Bonafede. È una mossa per costringere l'esecutivo a una sostanziale retromarcia sulla prescrizione. La seconda strada porta dritto allo strappo. L'ipotesi di staccare la spina sulla giustizia non è del tutto accantonata. Anzi, tra i duri e puri del Movimento, che ora sono al fianco di Conte, l'idea di far saltare il tavolo proprio sul terreno della giustizia fa sognare. La riforma Cartabia diventa, dunque, il terreno su cui testare la tenuta della tregua Grillo-Conte.

Una pace armata siglata a Marina di Bibbona, provincia di Livorno, dove si trova la villa di Beppe Grillo. È l'avvocato, quindi, a raggiungere il comico e non viceversa. «Conte e Grillo si stanno vedendo adesso, l'incontro è ancora in corso», dice al Giornale una fonte di primo livello del M5s nel pomeriggio inoltrato. Ristorante il Bolognese da Sauro, a due passi da Villa Corallina, la casa di Grillo. Alle 16 Giuseppi e Beppe sono sempre attovagliati nel patio del locale. Mentre aspettano il dolce preparato da Celeste, la figlia del proprietario, i due si intrattengono parlando di giustizia e nomine interne. Il menù della pace prevede un antipasto di pesce e una spigola al forno con verdure. Gli staff fanno filtrare la formula di rito del «clima cordiale». Il Garante pubblica la photo opportunity sui suoi canali social. «E ora pensiamo al 2050!», scrive. In foto Conte, in maglietta blu, ride di gusto. Grillo lo indica e ha l'aria di chi ha appena fatto una battuta. La camicia floreale sembra la stessa indossata durante lo sfogo con i deputati del 24 giugno. «Da Grillo pieno sostegno al progetto di Conte», fanno trapelare fonti vicine al Garante. La prima partita interna da giocare è sulla composizione della segreteria politica che affiancherà Conte. Si fanno i nomi di Chiara Appendino, Stefano Buffagni, Davide Crippa in quota Grillo-governisti. I fedelissimi contiani sono l'ex ministra Lucia Azzolina, l'ex sottosegretario Mario Turco, la vicepresidente del Senato Paola Taverna. Luigi Di Maio, tirato per la giacchetta, commenta la pace: «Non è sempre necessario scegliere tra due parti», quindi sottolinea l'importanza di «dialogo e mediazione». Ma bisognerà trovare un equilibrio tra le caselle nel partito e le nomine in Parlamento, come i capigruppo.

Lo Statuto sarà pubblicato in tempi strettissimi, passati 15 giorni si voterà sulla piattaforma SkyVote, poi l'incoronazione di Conte.

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