
La Russia ieri mattina si è svegliata con la consapevolezza che la fragile Ucraina è riuscita a mettere in crisi uno degli apparati di difesa più funzionali al mondo. L'operazione «Spiderweb» dell'intelligence di Kiev ha lasciato il segno, non tanto per i bombardieri strategici distrutti, ma per la facilità con la quale i camion, novelli cavalli di Troia, si sono introdotti indisturbati nelle aree sensibili della Federazione con il loro carico di droni kamikaze, alcuni fabbricati a basso costo con stampanti 3D. A stento la censura è riuscita a soffocare l'evidenza della tragicità degli eventi, tant'è che nel tardo pomeriggio il ministero della Difesa non ha potuto fare altro che pronunciarsi su «un atto terroristico del regime di Kiev», di attacchi respinti e di danni minimi, pur riconoscendo che alcune unità erano state annientate.
Il tentativo di narrazione tuttavia è stato spazzato dalle immagini e dai video, impietosi, che hanno cominciato a fare il giro del web, mostrando una Russia, forse per la prima volta dall'inizio dell'Operazione speciale, in seria difficoltà. Lo sconcerto per la profondità dello sconfinamento operato dagli uomini di Kiev (persino in Siberia) ha generato reazioni univoche. Per il vicepresidente della Duma, Konstantin Kosachev «non ci può essere nessun perdono o pietà, ma soltanto una punizione esemplare». Si è espresso allo stesso modo Andrey Klishas, capo della Camera alta, convito che «la nostra reazione ci deve essere e ci sarà, ne sono certo». È solo questione di tempo prima che venga applicata la legge del taglione, tant'è che Putin ha convocato una riunione d'urgenza del Consiglio di sicurezza, anticipandola di un giorno rispetto al consueto appuntamento settimanale. I blogger militari di Mosca nel frattempo hanno iniziato a disegnare scenari futuri, tentando di fornire consigli al Cremlino. «La migliore risposta è un aumento settimanale degli attacchi all'intera infrastruttura dell'Ucraina, con l'eliminazione metodica degli obiettivi», scrive Boris Rozhin del canale Colonel Cassad (1 milione di follower), e aggiunge «non dobbiamo dargli tregua, ma togliere a Zelensky il mantello da ultimo cavaliere del pianeta, indipendentemente dalle conseguenze».
Per quanto riguarda le indagini ieri sono stati interrogati alcuni camionisti che hanno trasportato i droni. I conducenti raccontano la stessa storia: sono stati assunti separatamente per trasportare casse di legno nelle regioni di Irkutsk, Murmansk, Ryazan e Ivanovo, mentre guidavano venivano coordinati telefonicamente, ricevendo istruzioni su dove e a che ora fermarsi. I giudici hanno spiccato un mandato di cattura nei confronti di Artem Timofeev, 37 anni, originario di Zhytomyr, ma per anni residente a Kiev. Ufficialmente di professione disk jockey, in realtà sarebbe almeno dal 2021 un agente dei servizi ucraini sotto copertura. Sarebbe stato lui a coordinare Spiderweb.
In attesa della sempre più probabile risposta di Mosca, fanno riflettere le parole di Carsten Breuer, ispettore generale della Bundeswehr, la più alta carica militare tedesca, rilasciate al settimanale Der Spiegel.
Secondo l'ufficiale, l'analisi unanime dei servizi segreti occidentali, basata sull'osservazione della produzione di armi ma anche sulla crescita del personale in Russia, «lascia intendere che nel 2029 Putin sarà in grado di attaccare la Nato». Secondo Breuer sarà necessario blindare al più presto il Corridoio di Suwaki, un lembo di terra di 65 km posto a cavallo del confine tra Lituania e Polonia, dove le truppe russe potrebbero dar vita a un'invasione.