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La bomba catasto sotto il governo

Il premier annuncia l'intervento. Il centrodestra fa muro: "Si rispetti la volontà del Parlamento". E a sinistra sognano già di poter mettere le mani nelle tasche dei proprietari

La bomba catasto sotto il governo

Il premier ha affrontato il tema più atteso della conferenza stampa sulla Nadef: il catasto. Il presidente del Consiglio ha lasciato intendere che la riforma (presto o tardi) ci sarà e che avrà la sua cornice nelle legge delega per la riforma del Fisco. Queste le parole del premier: "Questo governo vuole fare una operazione di trasparenza: si arriva a determinare quelle che sono le rendite catastali attuali e si impegna a non cambiare assolutamente il carico fiscale del catasto, nessuno pagherò di più, nessuno pagherà di meno". Una operazione che, a dire di Palazzo Chigi, non dovrebbe portare maggiori esborsi dalle tasche degli italiani. Ma c'è chi teme la trappola. Il primo a dare l'allarme in questo senso è stato il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa: "Il Presidente Draghi conferma le indiscrezioni: la riforma fiscale conterrà - nonostante la decisione contraria del Parlamento e il no di tutto il centrodestra - l'intervento sul catasto, oggi respinto anche da Confcommercio. Ora diranno che è altra cosa, ma sono chiacchiere".

Le reazioni

E così prorpio sul fronte del centrodestra arrivano le reazioni alla conferenza stampa di Draghi. A sottolineare i rischi di una possibile riforma con eventuali costi aggiuntivi per i proprietari degli immobili è stato Massimo Bitonci, capogruppo Lega in Commissione Bilancio Camera e Capodipartimento politico per le Attività Produttive, già sottosegretario al Mef: "Il premier ha precisato che si tratterà di ’una delega molto generica per poi approfondire con i decreti delegati, quindi senza alcuna possibilità per il Parlamento di incidere. Conoscendo il sistema catastale attuale e le grandi differenze a livello territoriale, con l’esistenza di 1,2 milioni di immobili-fantasma non accatastati, tutto ciò vuol dire che il Parlamento non potrà correggere il tiro e che il cambio di calcolo da vani a mq comporterà un aumento generalizzato delle rendite, che a sua volta si tradurrà in un aumento di Imu, Tari, Imposta di Registro e Iva. Se non si interviene per far pagare al milione e più di immobili abusivi e fantasma, sarà una riforma-fregatura per milioni di italiani ed una vittoria per gli evasori".


Fi: "No a rivesione del catasto con la riforma fiscale"

Anche da Forza Italia, con Sestino Giacomoni, membro del coordinamento di presidenza del partito azzurro e presidente della Commissione di vigilanza su Cassa depositi e prestiti, arriva un avvertimento chiaro sul catasto: "L'interesse del Paese, oggi, in questo momento storico, non può prevedere l'introduzione di nuove tasse, nuove patrimoniali, né l'inasprimento di quelle esistenti. Si rispetti la volontà del Parlamento, che già si è espresso sull'indirizzo da dare alla riforma fiscale attraverso il documento redatto dalla Commissioni Finanze riunite, dove non ci sono la riforma del catasto, né la patrimoniale o la tassa di successione tanto care alla sinistra".

I rossi mettono nel mirino i proprietari

Di altro tenore invece le parole della vice-Landini, Gianna Fracassi che con la Cgil tifa già per una rimodulazione della tassazione degli immobili: "È una riforma - ha sottolineato ai microfoni di Sky Tg24 - che se verrà fatta, restituirà una fotografia più trasparente delle ricchezze e darà maggiore equità, perché alcuni italiani pagano per un valore catastale non aderente alla realtà. Non possiamo pensare - ha insistito - che si mantenga una profonda ineguaglianza. C’è poi anche un tema di trasparenza che sarebbe importante per il nostro Paese".

Insomma le parole di Drgahi pronunciate in conferenza stampa hanno aperto nuovamente il fronte caldo del catasto. Da un lato il centrodestra unito che ribadisce il "no" alla riforma, dall'altro lato la sinistra che vuole mettere le mani nelle tasche dei proprietari.

Tensione sulla riforma

E a ribadire il "no" ad una riforma è anche Fratelli d'Italia: "Dopo le dichiarazioni di oggi in conferenza stampa del presidente Draghi, Fratelli d'Italia vigilerà attentamente che non vi sia alcun cambiamento del carico fiscale del catasto con conseguente aumento di tasse per i cittadini. Rimaniamo comunque sorpresi dalle parole di oggi del presidente del Consiglio che contraddicono quanto detto dal suo vice ministro dell'Economia Castelli solo pochi giorni fa quando, rispondendo a un'interrogazione di Fdi, assicurava che non vi fosse alcun provvedimento in atto sulla riforma del catasto. L'unica cosa certa è che, ancora una volta, passa la linea della componente governativa di sinistra nonostante la decisione contraria del Parlamento e di tutto il centrodestra", hanno fatto sapere in una nota i deputati di Fratelli d'Italia, Tommaso Foti e Marco Osnato. La guerra sul catasto è solo all'inizio. E avrà conseguenze anche sull'esecutivo e sulla tenuta della maggioranza..

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