Economia

Draghi: "Catasto? Sì alla riforma. Nessuno pagherà di più"

Il premier Draghi ha affermato come il quadro economico sia "di gran lunga migliore di quanto ipotizzato in primavera": ecco le sue parole e gli interventi del Nadef

Draghi: "Catasto? Sì alla riforma. Nessuno pagherà di più"

"Il quadro economico è di gran lunga migliore di quanto pensavamo potesse essere in primavera", ha affermato il premier, Mario Draghi, sull'intervento al Nadef, la Nota di aggiornamento sui Documenti di Finanza Pubblica.

Le parole di Draghi

"Il deficit è più basso ed in calo rispetto al 2020, così come il debito pubblico in lieve discesa. Cosa significa? È la prima conferma che dal problema del debito pubblico si esce prima di tutto con la crescita, è la prima conferma quantitativa", sottolinea Draghi. Gli italiani hanno ripreso fiducia verso l'Italia così come ha fatto il resto del mondo. A tal proposito, notizie importanti sul fronte degli investimenti, che aumenteranno del 15% quest'anno e del 9% il prossimo recuperando quanto perso l'anno scorso. "La sfida più importante che abbiamo davanti è che la crescita sia definita, strutturale, più alti di quella della pandemia e che erano la causa della crisi continua del nostro debito pubblico". Il premier ha anche affrontato il tema della pandemia sottolineando come la vaccinazione sia stata fondamentale in questa fase di ripresa del Paese. "Questa constazione ci dice che è questo l'elemento fondamentale per la crescita che va difesa in tutti i modi e bisogna essere pronti ad affrontare una recrudescenza dell'economia. Negli ultimi 7 giorni nuovi casi calati del 26% , il vaccino è l'unico modo sicuro per proteggere noi stessi ed i nostri cari", ha spiegato Draghi.

Niente tassa sulla casa

Per quanto riguarda il catasto, l'impegno del governo è che "non si paga nè più nè prima", ma saranno riviste "le rendite per come sono state fissate. Oggi l'Italia geografica è più piccola dell'Italia catastale, dobbiamo andare a fondo del problema", ha affermato il premier in conferenza stampa. Ecco perché il governo non cambierà il carico fiscale del catasto che necessita di anni. In soldoni, la riforma si farà ma non non sono previsti aumenti. "Il governo non si prepara a tassare la prima casa, mi pare che ci sia una esclusione esplicita su questo punto. È una delega molto generale che prepara il terreno ai decreti delegati".

"Concreta possibilità di recupero"

Intanto, l'incontro di Draghi e Franco è stato preceduto questa mattina dal Consiglio dei Ministri a Palazzo Chigi dove si è discusso dell'aggiornamento relativo al Nadef. "Vi è una concreta possibilità di recuperare gradualmente normali livelli di apertura nelle attività sociali, culturali e sportive, il che contribuirà a raggiungere il livello di Pil trimestrale precrisi entro la metà del prossimo anno", si legge nella bozza della Nota di aggiornamento al Nadef all'esame del Consiglio dei ministri. Intanto, altre buone notizie: il rapporto debito/Pil nel 2021 scenderà dal 155,6% al 153,5%, nel 2022 si porterà al 149,4%, nel 2023 al 147,6% e nel 2024 al 146,1%.

Quali sono gli interventi previsti

Per quanto riguarda Irpef ed ammortizzatori sociali, il governo intende avviare la prima fase della riforma che prevede come l'assegno unico universale per i figli sia messo a regime. "Gli interventi di politica fiscale che il governo intende adottare - si legge nel documento - determinano un rafforzamento della dinamica espansiva del Pil nell'anno in corso e nel successivo. Rilevano in particolare la conferma delle politiche invariate e il rinnovo di interventi in favore delle Pmi e per la promozione dell'efficientamento energetico e dell'innovazione". Il Pil è previsto in ripresa: dal 4,5% stimato in precedenza al 6% secondo le nuovi previsioni del ministro dell'Economia, Daniele Franco, nell'introduzione alla nota di aggiornamento al Def. L'indebitamento netto, invece, nel 2021 si attesterà al 9,4% del Pil mentre il prossimo anno sarà al 5,6% del Pil, un valore più elevato rispetto al tendenziale che è stimato al 4,4%, liberando 1,2 punti di Pil di risorse per la Legge di bilancio.

Perché il Pil è previsto in crescita

Le prospettive di un ulteriore recupero del PIL nei prossimi trimestri saranno legate all'evoluzione della pandemia e alla domanda mondiale, "ma saranno anche influenzate dalle carenze di materiali e componenti e dai forti aumenti dei prezzi dell'energia registrati negli ultimi mesi, fattori che impattano anche sui costi di produzione delle imprese e possono ostacolarne i piani di produzione". E poi, la fragilità del settore immobiliare e le conseguenti tensioni finanziarie in Cina "potrebbero avere ripercussioni sull'economia mondiale", ha sottolineato il ministro Franco.

Confermato il Superbonus

Come abbiamo scritto ieri sul Giornale.it, il Superbonus al 110% è stato confermato dalla Nota di aggiornamento al Def appena approvata dal Consiglio dei ministri. "Il sentiero programmatico per il triennio 2022-2024 - si legge nell'introduzione della Nadef - consente di coprire le esigenze per le cosiddette politiche invariate e il rinnovo di numerose misure di rilievo economico e sociale, fra cui quelle relative al sistema sanitario, al Fondo di Garanzia per le PMI e agli incentivi all'efficientamento energetico degli edifici e agli investimenti innovativi". Si sarà inoltre in grado di attuare la riforma degli ammortizzatori sociali e un primo stadio della riforma fiscale. L'assegno unico universale per i figli verrà messo a regime". Positivo anche il commento del presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, il quale auspica come l'impegno possa riguardare sia la componente energetica sia l'aspetto antisismico del Superbonus 110% ma, dall'altro, "che non sia trascurato l'obbiettivo di stabilizzare quanto più possibile l'intero sistema di incentivi, così da permettere le attività di riqualificazione necessarie nei troppi immobili esclusi dal superbonus e, comunque, di consentire il mantenimento di misure intelligenti (ad esempio, il bonus facciate)".

Successivamente, il presidente di Confedilizia ha twittato sulle indiscrezioni di Palazzo Chigi che riguardano la riforma fiscale che "conterrà, nonostante la decisione contraria del Parlamento e il no di tutto il centrodestra, l'intervento sul catasto, oggi respinto anche da Confcommercio. Ora diranno che è altra cosa, ma sono chiacchiere".

"Generare crescita"

"L'obiettivo del governo è esattamente questo: come generare crescita", ha detto il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, intervenendo all'Assemblea di Confcommercio dopo l'approvazione della Nadef in Consiglio dei ministri. "Constatando questi dati e valutando la disponibilità di margine, che in altri tempi avremmo chiamato tesoretto, il presidente del Consiglio, con la consueta saggezza", ha ribadito che "dovremmo concentrare questo tipo di interventi su tutto ciò che produce crescita, solo crescita", ha aggiunto.Il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, ha affermato che la strategia di bilancio vedrà la manovra tra due settimane, il 15-16 ottobre. Intanto, il Nadef approvato con una "crescita del 6% che non si era mai vista negli ultimi 30/40 anni" è qualcosa che fa ben sperare: il merito sarebbe del rimbalzo "ma certamente c'è anche una componente di crescita autonoma che ci pone in testa in Europa.

Siamo il primo paese per tasso e crescita, ma debito, rapporto debito Pil, sono in riduzione come lo è il deficit".

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