Seconda puntata: Rimborsopoli con sorpresa. La telenovela della deputata Giulia Sarti e del suo ex fidanzato Bogdan Andrea Tibusche, prosegue con un'autosospensione inaspettata.
Dopo la notte di passione in procura a Rimini e cinque ore di interrogatorio (dalle 23,30 alle 4,30 della notte tra venerdì e sabato), a registrazioni ed e-mail consegnate, in giornata è arrivato il diktat di Luigi Di Maio: «Tolleranza zero anche con la Sarti». Così mentre il verbale dell'interrogatorio di Bogdan resta top secret, i vertici impongono l'epurazione della «portavoce» sospettata di aver barato sui rimborsi per 23mila euro. Un attivista del Movimento, ora tra i candidati al Senato fa trapelare un'indiscrezione: «Giulia Sarti è stata dipinta dai giornali come fedelissima di Di Maio, ma in realtà non è cosi vicina a Luigi, l'autosospensione era doverosa». Il candidato premier all'inizio l'aveva difesa, invitandola a dimostrare la sua buona fede con una denuncia. Ma con le rivelazioni fatte da Bogdan ai magistrati è scattato il piano B.
Giulia Sarti rende pubblica la decisione con un post su Facebook: «Per il Movimento farei qualsiasi cosa e ho scelto di autosospendermi perché finché questa storia non verrà chiarita, io voglio affrontarla da sola e non arrecare il benché minimo danno a questa fondamentale campagna». La Sarti però si giustifica: «Non ho sottratto neanche un centesimo di quanto avevo destinato al Fondo per le piccole-medie imprese, questi giorni sono stati particolarmente sofferti». E sottolinea di «aver immediatamente provveduto al versamento dell'importo mancante, circa 23mila euro».
Proprio quella somma che, secondo lei, è stata sottratta dal suo fidanzato ex collaboratore Tibusche. Che ora è indagato dai magistrati con le accuse di appropriazione indebita aggravata dall'ospitalità e dalla coabitazione con la deputata. La documentazione consegnata dall'ex fidanzato della Sarti è ora «al vaglio del tecnico informatico incaricato dalla Procura». Intanto spuntano altri casi di bonifici truccati.
Il deputato Francesco Cariello, secondo Le Iene, non avrebbe versato quasi seimila euro, è uscito il nome del consigliere regionale dell'Emilia-Romagna Gian Luca Sassi, e sono coinvolti anche i deputati Emanuele Scagliusi e Federica Dieni. In serata il Movimento Cinque Stelle ha diffuso una nota nella quale si confermava «l'autosospensione in attesa di giudizio per la Sarti, con una differenza di 19mila euro». Poi sono state decise le espulsioni di Cariello e Sassi. Mentre i casi della Dieni e di Scagliusi, ricandidati all'uninominale rispettivamente a Reggio Calabria e in Puglia, sono stati valutati come «casi minori per cui è previsto un richiamo ed Emanuele Scagliusi dovrà pagare anche una multa». Multata anche Barbara Lezzi, per il bonifico contestato di 3.500 euro.
Quindi salgono a 14 i nomi coinvolti nello scandalo grillino di Rimborsopoli. Con Cariello che, spiegano dal M5s: «Ha continuato a sostenere la regolarità dei suoi bonifici. Non ci ha voluto dare l'autorizzazione di accedere ai dati del Mef e questo va contro il nostro principio di trasparenza».
E continua il giallo di Ivan Della Valle.
Il deputato di Torino era dato prima a Casablanca, poi a Roma e ora sarebbe stato intervistato dalle Iene in Toscana: «È vero, io taroccavo i bonifici con Photoshop, ma ora fuori tutti gli scontrini dei rimborsi non restituiti».
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