Le bombe dei bravi ragazzi

Per i No Tav la sinistra (e Renzi) vieta di usare la parola "terrorismo". Come per i "cani sciolti" islamici, che sono ormai alle porte dell'Italia

Le bombe dei bravi ragazzi

Il terrorismo non è più una fattispecie giudiziaria ma solo di genere. Se sei un cretino di destra allora sei terrorista (vedi la banda appena sgominata a L'Aquila), se invece sei un cretino di sinistra le cose cambiano. Puoi essere teppista, sabotatore, anarchico insurrezionalista, filo jihadista (se hai propensioni islamiche), ma terrorista no. La differenza, sul piano giudiziario, non è da poco. Per i terroristi c'è la galera secca, per sabotatori e soci la pena dura pochi mesi. Proprio ieri sono tornati in libertà i cretini-sabotatori No Tav che avevano messo una bomba nel cantiere della Tav (rischiando di fare una strage) proprio perché il tribunale non li ha riconosciuti come terroristi. E ora la storia potrebbe ripetersi con i cretini-sabotatori che ieri hanno cosparso di bombe incendiarie (per la quinta volta in un mese) la linea ferroviaria ad alta velocità nei pressi di Bologna, mandando in tilt tutto il traffico nazionale. Se li beccheranno non passeranno guai seri. Lo dice addirittura il premier Matteo Renzi, che appresa la notizia si è affrettato a dichiarare: «Non sono atti terroristici».

Attentare alla sicurezza delle persone con motivazioni politiche non sarebbe quindi terrorismo, ovviamente solo se a farlo sono quei bravi ragazzi coccolati da Grillo e da una buona fetta della sinistra. Una volta, ai tempi degli ammazzamenti anni Settanta-Ottanta, li chiamavano «compagni che sbagliano». Oggi sono più modestamente i «No Tav», ma hanno la stessa licenza di bomba dei loro predecessori. Così come quei pazzi che stanno facendo stragi fai-da-te in giro per il mondo (da domenica, con il caso francese, anche in Europa) non sono - secondo la stampa e i politici politicamente corretti - terroristi islamici ma «cani sciolti» con turbe psichiche.

Io penso che chiamare le cose con il loro nome sia questione di sostanza e non di forma. Certo che fa paura prendere atto che focolai di terrorismi - domestici e islamici - stanno attecchendo anche in Italia dopo anni di tregua. Ma negarlo non è certo il modo per combatterli.

Mi creda, presidente Renzi: questi saranno anche bamboccioni (molti killer degli anni di piombo lo erano) ma sono soprattutto dei fetenti terroristi che non meritano alcun rispetto e nei confronti dei quali non ci deve essere nessuna cautela. Prima che sia troppo tardi.

Ps: a tutti voi lettori il nostro augurio di un sereno Natale, che ci meritiamo alla faccia della crisi e dei bravi ragazzi bombaroli.

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