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Bonafede insiste sull'ergastolo ostativo. Ma è incostituzionale

L'ex ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ripropone la questione dell'ergastolo ostativo. Ma Consulta e Cedu sono state chiare in materia

Bonafede insiste sull'ergastolo ostativo. Ma è incostituzionale

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Il MoVimento 5 Stelle, con l'ex ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, ha di nuovo battuto un colpo sulla proposta relativa all'ergastolo ostativo. Si tratta di uno dei provvedimenti che i grillini vorrebbero approvare in questa fase, nonostante il ridimensionamento subito dalla linea giustizialista con le riforme promosse dal ministro Marta Cartabia. Il governo di Mario Draghi ha del resto già destrutturato certe velleità.

L'ex vertice del dicastero per la Giustizia, però, non sembra mollare. E sul punto specifico persevera: "Oggi a San Severo (Foggia) abbiamo discusso di lotta alla mafia - ha scritto su Facebook il pentastellato, raccontado un'iniziativa - , in occasione della presentazione del libro 'QUARTA MAFIA. La criminalità organizzata foggiana nel racconto di un Magistrato sul fronte', scritto da Antonio Laronga, Procuratore della Repubblica aggiunto di Foggia. Ho ribadito quanto sia importante tenere altissima la guardia nella prossima, urgente, legge sull’ergastolo ostativo. La lotta alle mafie non conosce esitazione".

Insomma, per l'esponente che dovrebbe entrare a far parte della segreteria del nuovo corso targato Giuseppe Conte (le nomine sono ventilate da tempo ma per ora sono circolate soprattutto bozze) la ricetta per sconfiggere la mafia si basa sull'ergastolo ostativo e su un provvedimento urgente in materia.

La posizione di Bonafede è rimasta quella dell'epoca gialloverde. Ma la legittimità costituzionale di quella misura è già stata presa in considerazione, con una bocciatura, da parte della Corte Costituzionale. Come ripercorso da un articolo del Giornale.it, la Consulta aveva avuto modo, con una sentenza, di annotare quanto segue: "...dell’articolo 4 bis, comma 1, dell’Ordinamento penitenziario" che non prevede la concessione di permessi premio in assenza di collaborazione con la giustizia "anche se sono stati acquisiti elementi tali da escludere sia l’attualità della partecipazione all’associazione criminale sia il pericolo del ripristino di collegamenti con la criminalità organizzata"". Chi ha la facoltà di definire la portata di una novità come questa si è già espresso. Bonafede, però, continua sulla sua strada. Ma non basta.

Se non altro perché, sull'ergastolo ostativo, si era pronunicata anche la Cedu, e pure in quel caso erano state sollevate argomentazioni fermamente contrarie. La Corte ha anche domandato al Belpaese una riforma. Il MoVimento 5 Stelle non smentisce la sua impostazione giustizialista, senza procedere a un reale rinnovamento delle istanze, come in parte ventilato dall'ex premier Giuseppe Conte. In specie nell'ambito della Giustizia, la linea è sempre la stessa ed è decantata da Bonafede.

Il tema riguarda almeno altri due aspetti: la funzione rieducativa della pena ed il diritto che un detenuto può avere di sperare.

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