Coronavirus

Boom di contagi in famiglia "Gli ospedali in sofferenza"

Iss: salgono l'età media (41 anni) e pure i ricoveri Ieri sfiorati i 2mila casi, sui livelli del 1° maggio

Boom di contagi in famiglia "Gli ospedali in sofferenza"

Forte incremento dei nuovi casi di coronavirus: 1.907, il dato peggiore dal primo maggio, quando i contagi erano stati 1.965, e molti di più rispetto a due giorni fa, 1.585, per totale di 294.932 persone che hanno contratto il Covid19. Un dato in crescita costante che segnala la progressiva diffusione del coronavirus che al momento resta sotto controllo ma cambia rispetto all'età dei contagiati e anche alla gravità dei casi ed infatti aumentano pure le ospedalizzazioni. Un dato confermato dall'ultimo Report di monitoraggio del Covid curato da Istituto Superiore della Sanità, Iss, e ministero della Salute con un focus sui dati relativi al periodo 7-13 settembre 2020. Per la prima volta il rapporto segnala di nuovo una sofferenza da parte dei servizi sanitari.

«Sebbene i servizi territoriali siano riusciti finora a contenere la trasmissione locale del virus, viene ripetutamente segnalato un carico di lavoro eccezionale che rischia di compromettere la tempestiva gestione dei contatti oltre che non assicurare le attività non collegate a questa emergenza», avvertono gli esperti che insistono sulla «presenza di importanti segnali di allerta legati ad un aumento della trasmissione locale». E dunque se «al momento i dati confermano l'opportunità di mantenere le misure di prevenzione e controllo già adottate dalle Regioni» occorre però «essere pronti alla attivazione di ulteriori interventi in caso di evoluzione in ulteriore peggioramento». Un'allusione a misure di contenimento più rigide che preoccupa vista la scelta già adottata da molti Paesi di tornare a lockdown anche se più «mirati».

È evidente che gli scienziati guardano in particolare a metà della prossima settimana quando si cominceranno a vedere gli effetti della riapertura delle scuole.

Il bollettino giornaliero segnala pure un calo dei decessi, 10 rispetto ai 13 di ieri per un totale di 35.668. I ricoverati in terapia intensiva sono in diminuzione: 208, 4 meno di due giorni fa, ma sono 39 i ricoverati in ospedale in più per un totale che arriva a 2.387. I pazienti in isolamento domiciliare sono 39.862. Sfiorano la soglia di 100mila i tamponi effettuati, 99.839.

Il direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza evidenzia le altre novità messe in luce dal rapporto settimamale. L'età media dei contagiati che sale a 41 anni con una prevalenza di contagi intrafamiliari. Insomma come era stato ampiamente previsto i ragazzi tornati positivi dalle vacanze hanno contagiato genitori e parenti.

Si conferma quindi un tipo di «trasmissione in ambito domiciliare/familiare con circolazione del virus anche tra persone con età più avanzata». Il 35 per cento dei nuovi casi diagnosticati nella settimana di monitoraggio ha un'età maggiore di 50 anni. In questo periodo sono stati rilevati 2.397 focolai attivi di cui 698 nuovi.

L'aumento dei ricoveri per il Covid19 che segnala quindi come i casi di contagio abbiano una evoluzione più critica viene rilevato anche da uno studio dell'Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari dell'Università Cattolica, Altems.

I casi più gravi si concentrano soprattutto nel Centro e nel Sud. L' incremento maggiore nelle regioni del Centro (8,55) e del Sud (8,52) rispetto alle regioni del Nord (4,38).

Per le terapie intensive in media in Italia l'8,30 per cento dei ricoverati per Covid19 di ricorre alla terapia intensiva.

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