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La Guidi per tre ore dai pm: "Ma sono persona offesa"

La Guidi, che non è indagata, si è presentata a Potenza per rispondere ai pm. il suo staff: "È andata a rileggersi alcuni atti ministeriali...". E il governo renzi inizia a tremare

La Guidi per tre ore dai pm: "Ma sono persona offesa"

Federica Guidi è a Potenza. Appuntamento in Procura, al quarto piano del Palazzo di Giustizia. Al centro del faccia a faccia c'è lo scandalo sulle estrazioni petrolifere in Basilicata, ma non solo. A sette giorni dalle dimissioni dal governo, l'ex ministro allo Sviluppo economico (che non è indagata) viene ascoltata da persona informata sui fatti. Lo stesso che ha fatto martedì scorso il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi. Tutte informate dei fatti. Anche se queste informazioni, stando a quanto si apprende da fonti della procura, il colloquio sarà secretato.

"È serena - dicono i suoi - è andata a rileggersi alcuni atti ministeriali per fornire con precisione ogni chiarimento ai magistrati". I magistrati le hanno appunto chiesto chiarimenti su due aspetti dell'inchiesta al centro del filone "Tempa Rossa", il Centro Oli che la Total sta realizzando a Corleto Perticara (Potenza). Il primo riguarda l'intercettazione del novembre 2014 con il compagno Gianluca Gemelli (indagato) sull'emendamento alla Legge di Stabilità proprio per "Tempa Rossa". "Dovremmo riuscire a mettere dentro al Senato, se è d'accordo anche Mariaele (Boschi, ndr), quell'emendamento che mi hanno fatto uscire quella notte, alle quattro di notte", ha detto la Guidi al telefono col compagno. L'emendamento è quello sui lavori per il centro oli della Total in contrada "Tempa rossa", a Corleto Perticara (Potenza), nei quali Gemelli stesso aveva interesse essendo alla guida di due società del settore petrolifero. Quella telefonata ha portato alle dimissioni della Guidi. Il secondo aspetto riguarda il ruolo che Gemelli avrebbe avuto nella genesi e nella definizione dello stesso emendamento e, più in generale, dell'attività dell'ex ministro rispetto agli interessi delle compagnie petrolifere. Si tratta - per usare le parole di uno degli indagati, il dirigente della Total, Giuseppe Cobianchi - della "scorciatoia" che le compagnie e le imprese avevano individuato per risolvere i problemi accelerando le procedure previste, grazie al legame tra l'imprenditore e il ministro.

Il faccia a faccia è durato oltre tre ore. "Ho risposto a tutte le loro domande - si è limitata a raccontare l'ex ministro - al punto di vista giuridico ho appreso definitivamente di essere persona offesa". Ai sostituti Francesco Basentini, Laura Triazzi ed Elisabetta Pugliese, ha fornito elementi utili a ricostruire l'attività istituzionale.

Fonti vicine alla Guidi riferiscono che vi è stata data "ampia e dettagliata testimonianza sui fatti e su tutte le domande poste".

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